Con decreti ministeriali in data 25 maggio 2000 sono state conferite le seguenti ricompense al merito dell'Esercito: Croce d'oro Al col. Luigi Chiavarelli, nato il 23 gennaio 1950 a Senigallia (Ancona), con la motivazione: "Comandante del 187o rgt. par. "Folgore inserito nel contingente italiano della brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione IFOR/SFOR, si imponeva all'ammirazione dei superiori, dei pari grado e dei propri uomini per le sue straordinarie capacita' di ufficiale e di soldato. Chiamato ad agire in un contesto umano ed operativo caratterizzato da forti tensioni, profondi disagi ambientali ed elevati coefficienti di rischio, conduceva le quotidiane azioni di protezione della popolazione civile, di pattugliamento degli itinerari, di scorta dei convogli umanitari e di controllo dei siti da ispezionare infondendo nel reparto forza morale e fiducia nella riuscita della missione e anteponendo sempre alla propria persona la sicurezza dell'unita' ed il conseguimento degli obiettivi assegnati. Fulgido esempio di radicato senso del dovere, altissima capacita' di comando, consapevole sprezzo del pericolo e chiare virtu' militari, contribuiva in modo determinante al pieno successo della missione ed all'affermazione del contingente italiano nel contesto multinazionale dando lustro al Paese, alla Forza armata ed alla specialita' di appartenenza" - Sarajevo, 4 ottobre 1996 - 11 febbraio 1997. Al col. Marco Bertolini nato il 21 giugno 1953 a Parma, con la motivazione: "Capo di Stato Maggiore della brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia Herzegovina nell'operazione IFOR/SFOR emergeva, nell'ambito del contingente, quale figura chiave e punto di riferimento per l'assolvimento della missione, evidenziando straordinaria professionalita', totale disponibilita' e brillanti doti di equilibrio. in possesso di innate doti di leader e di notevole esperienza di Stato Maggiore, forgiava intorno a se' uno staff armonico e motivato che, nell'esempio del capo trovava le risorse per gestire in modo ottimale ogni momento di crisi e, soprattutto, sostenere adeguatamente il comandante della brigata nella sua azione di comando. Magnifica figura di uomo e di ufficiale di Stato Maggiore, ha contribuito in maniera determinante al pieno successo della missione ed all'affermazione del contingente italiano nel contesto multinazionale dando lustro al Paese, alla Forza armata ed alla specialita' di appartenenza" - Sarajevo, 24 giugno 1996 - 25 marzo 1997. Croce d'argento Al col. Edy Zagonel nato il 27 aprile 1947 a Castelrotto (Bolzano), con la motivazione: "Vicecomandante della brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia Herzegovina nel contesto dell'operazione IFOR/SFOR, si distingueva per preparazione professionale, spirito di sacrificio e totale disponibilita'. Coadiutore a tutto campo del comandante, si proponeva quale insostituibile elemento propulsore nel campo logistico con particolare attenzione al settore infrastrutturale e a quello del benessere del personale. Nel settore operativo, oltre alla determinante collaborazione offerta al comandante in ogni circostanza, assumeva in prima persona la direzione delle operazioni di cinturazione degli immobili utilizzati per le riunioni dei rappresentanti delle diverse fazioni, spesso in condizioni climatiche decisamente avverse, sempre in un clima di latente tensione. Per la sicurezza delle basi si prodigava con encomiabile senso di responsabilita' nell'adeguamento dei piani di vigilanza e difesa alle mutate esigenze assicurando, mediante provvedimenti di assoluta efficacia, la salvaguardia del personale di servizio e mantenendone elevato il livello di reattivita'. Bella figura di ufficiale di Stato Maggiore, ha contribuito in maniera determinante al pieno successo della missione ed all'affermazione del contingente italiano nel contesto multinazionale dando lustro al Paese, alla forza armata ed alla specialita' di appartenenza" - Sarajevo, 8 novembre 1996 - 24 marzo 1997. Al ten. col. Pietro Costantino nato il 22 maggio 1952 a Francavilla Fontana (Brindisi), con la motivazione: "Comandante del 2o battaglione del 187o reggimento paracadutisti "Folgore inserito nel contingente italiano della brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione IFOR, si distingueva per un armonico complesso di rare qualita' professionali ed umane, esercitate con trascinante entusiasmo ed una disponibilita' al limite del sacrificio, tese senza riserve al consolidamento ai piu' elevati livelli della efficienza operativa della propria unita'. Fermezza di intenti e serenita' di comportamento suscitavano l'ammirazione degli uomini che affrontavano esemplarmente e con elevatissimo spirito di corpo le profonde difficolta' ambientali e le rischiose attivita' operative, riscuotendo unanimi consensi ed apprezzamento da parte di tutti i contingenti presenti in teatro. Magnifica figura di comandante, ardito ed energico, chiaro esempio di soldato che ha dato lustro al Paese, all'Esercito ed alla specialita' di appartenenza" - Sarajevo, 30 settembre 1996 - 31 gennaio 1997. Al ten. col. Emanuele Sblendorio nato il 23 luglio 1953 a Bari, con la motivazione: "Capo cellula G3 della brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione IFOR/SFOR, si prodigava nelle attivita' connesse al proprio incarico con straordinaria capacita', raro senso di responsabilita' e profondo spirito di sacrificio. La sua costante ed instancabile presenza contribuiva in misura determinante ad accrescere l'efficienza del comando ed a realizzare le migliori condizioni operative per le unita' impegnate sul terreno. La maturata preparazione acquisita nel corso della carriera per aver partecipato a precedenti missioni all'estero gli hanno consentito di avere una nitida visione delle problematiche operative del contingente sulla base della quale ha organizzato in modo ineccepibile l'attivita' dei reparti schierati sul terreno. Magnifica figura di ufficiale profondamente animato da fede nel servizio, fulgido esempio di professionalita' e senso del dovere ha contribuito in modo determinante al pieno successo della missione ed all'affermazione del contingente italiano nel contesto multinazionale dando lustro al Paese, alla Forza armata ed alla specialita' di appartenenza" - Sarajevo, 24 giugno 1996 - 25 marzo 1997. Al ten. col. Ferdinando Guarnieri nato il 14 marzo 1950 a Napoli, con la motivazione: "Comandante del battaglione logistico paracadutisti "Folgore inserito nel contingente italiano della brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione IFOR/ SFOR manteneva, con spirito di sacrificio e profondo senso di responsabilita', la testa della propria unita' della quale condivideva i continui disagi ed i rischi costanti. Operando con estrema serenita' e profondo equilibrio dava vita ad un'organizzazione logistica che assolveva con puntualita' ed efficacia i compiti affidatigli. La sua abnegazione e la sua competenza, malgrado la lontananza dalla madre Patria, le condizioni ambientali avverse ed una situazione operativa ad altissimo coefficiente di rischio consentivano al reparto di manovrare con perizia e regolarita' il flusso dei rifornimenti ed il ripristino delle scorte a favore delle unita' del contingente. Saldezza di intenti e serenita' di comportamento suscitavano l'ammirazione degli uomini che affrontavano le difficolta' ambientali ed operative con sempre rinnovato spirito di servizio. Chiaro esempio di innate capacita' di comando, radicato senso del dovere e della responsabilita' e magnifica sintesi di virtu' militari, ha contribuito in maniera determinante al pieno successo della missione ed all'affermazione del contingente italiano nel contesto multinazionale, dando lustro al Paese, alla Forza armata ed al Corpo di appartenenza" - Sarajevo, 24 giugno 1996 - 25 marzo 1997. Al ten. col. Salvatore Barone nato il 3 marzo 1950 a Patti (Messina), con la motivazione: "Capo cellula "G7 del comando della brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione IFOR/SFOR, nell'assolvimento del proprio compito emergeva tra i migliori per straordinaria professionalita', elevato senso di responsabilita' e illimitato spirito di sacrificio. Operando con estremo equilibrio, poneva in atto una organizzazione amministrativa che coniugava con rara efficacia ed aderenza il rigore della norma a soluzioni concrete. In una situazione ambientale resa drammatica dalle devastazioni della guerra e dai rigori invernali, si prodigava incessantemente per garantire al personale accettabili condizioni di benessere e assicurava ai comandati di tutti i livelli i mezzi per il conseguimento della loro missione. Magnifica figura di ufficiale profondamente animato da fede nel servizio e giovanile entusiasmo. Altissimo esempio di professionalita' ed altissimo senso del dovere che ha dato lustro al Paese, alla Forza armata ed al Corpo di appartenenza" - Sarajevo, 28 giugno 1996 - 28 marzo 1997. Al ten. col. Vito Squicciarini nato il 15 maggio 1948 a Bari, con la motivazione: "Capo cellula "G2 del comando della brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione IFOR e SFOR, si prodigava nelle attivita' connesse al proprio incarico con straordinaria capacita', raro senso di responsabilita' e profondo spirito di sacrificio. Severamente impegnato nella difficile attivita' di ricerca informativa e quotidianamente chiamato ad operare a tutela della sicurezza del dispositivo di comando e controllo della brigata, si esponeva con determinazione e saldezza di nervi alla minaccia di possibili vendette o ritorsioni mettendo seriamente a rischi la sua incolumita'. La sua instancabile presenza contribuiva a potenziare l'efficienza del comando ed a realizzare le migliori condizioni operative e di sicurezza per le unita' impegnate sul terreno. Magnifica figura di ufficiale, ardito ed energico, animato da fede e da giovanile entusiasmo. Chiarissimo esempio di soldato che ha dato lustro al Paese, all'Esercito italiano ed alla specialita' di appartenenza" - Sarajevo, 1o agosto 1996 - 25 marzo 1997. Croce di bronzo Al ten. col. Costantino Iuliani nato il 9 dicembre 1942 a Motta Montecorvino (Foggia), con la motivazione: "Comandante del reparto comando e supporti tattici della brigata multinazionale nord operante in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione IFOR e SFOR, si prodigava nelle attivita' connesse al proprio incarico con raro senso della responsabilita', con encomiabile tenacia e con spiccato spirito di servizio. Comandante di notevole caratura e profondo conoscitore di uomini, ha profuso senza risparmio di energie ogni attimo del suo tempo per prevenire situazioni di pericolo e per sostenere lo sforzo della propria unita'. La sua costante, vigile ed instancabile presenza, contribuiva in maniera determinante ad accrescere l'efficienza del reparto ed a realizzare le migliori condizioni per il supporto delle unita' impegnate in operazioni. Fulgido esempio di innata capacita' di comando, di professionalita', di radicato senso del dovere, che ha dato lustro al Paese, alla Forza armata ed alla specialita' di appartenenza" - Sarajevo, 1o ottobre 1996 - 25 marzo 1997. Al cap. Antonio Calabrese nato il 9 febbraio 1963 a Taranto, con la motivazione: "Comandante della compagnia di guerra elettronica della brigata multinazionale nord impegnata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione IFOR e SFOR, si prodigava nell'assolvimento del proprio compito con lodevole professionalita', totale disponibilita', riconosciuto spirito di servizio. La particolarita' della materia trattata non ha impedito di mettere in luce tutte le valenze di questo ufficiale, e tutti coloro che ne avevano titolo hanno quotidianamente tratto vantaggio del suo oscuro ma efficacissimo lavoro. Estremamente concreto e determinato, dotato di rare capacita' organizzative, ha incessantemente stimolato la propria unita' raggiungendo livelli di assoluta efficienza. Bella figura di soldato e di comandante che ha ha dato lustro all'Italia, all'Esercito e all'Arma di appartenenza" - Sarajevo, 9 settembre 1996 - 24 febbraio 1997. Al cap. Giovanni Tringale nato il 27 settembre 1938 a Asmara (Eritrea), con la motivazione: "Ufficiale addetto alla organizzazione ed al mantenimento della infrastruttura sede del comando della brigata multinazionale nord e di altre unita' impegnate in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione IFOR/SFOR, si prodigava in tutte le molteplici attivita' connesse al proprio incarico con ammirevole abnegazione, straordinarie capacita' tecniche e spiccato pragmatismo. La sua instancabile opera, preceduta in patria da una accurata ed ingegnosa programmazione dei lavori, contribuiva in maniera determinante ad assicurare in tempi brevi sufficienti livelli di vita al personale dislocato nella base, riscuotendo incondizionata stima e unanime gratitudine. Mai pago dei risultati conseguiti non perdeva occasione per venire incontro ai bisogni della comunita' militare nonostante i rigori invernali e le difficolta' di approvvigionamento dei materiali. Peculiare figura di ufficiale profondamente animato da fede nel servizio e da giovanile entusiasmo, che, pur impiegato in un settore apparentemente meno importante di altri, ha inciso positivamente sul benessere del personale e quindi sulla operativita' del contingente italiano. Altissimo esempio di professionalita' e di radicato senso del dovere che ha dato lustro al Paese, all'Esercito ed alla specialita' di appartenenza" - Sarajevo, 20 giugno 1996 - 25 marzo 1997. Al cap. Giorgio Fambrini nato il 14 giugno 1955 a Pisa, con la motivazione: "Ufficiale addetto alla cellula G3 del comando della brigata multinazionale nord impegnata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione IFOR/SFOR, si prodigava nelle attivita' connesse al proprio incarico con straordinaria capacita', raro senso di responsabilita' e profondo spirito di sacrificio. In una situazione operativa delicata ed estremamente fluida, si distingueva per il realismo delle valutazioni e l'efficacia dei provvedimenti proposti. La sua instancabile presenza contribuiva in misura determinante ad accrescere l'efficienza del comando ed a realizzare le migliori e piu' sicure condizioni operative per le unita' impegnate sul terreno. Magnifica figura di ufficiale, intimamente animato da fede nel servizio ed entusiasmo. Chiaro esempio di altissima professionalita' e senso del dovere che ha dato lustro al Paese, alla Forza armata ed alla specialita' di appartenenza" - Sarajevo, 20 giugno 1996 - 25 marzo 1997. Al cap. Pietro Addis nato il 1o aprile 1967 a Sassari, con la motivazione: "Comandante della compagnia del 9o rgt. d'ass. par. "Col. Moschin inserito nell'ambito della brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione IFOR/SFOR, si prodigava con incessante entusiasmo nell'assolvimento del proprio compito, alla testa dei propri uomini con i quali condivideva i profondi disagi ed i continui pericoli. Chiamato all'azione in settori operativi estremamente sensibili, assolveva il compito ricevuto manovrando con tenacia e determinazione, ponendo spesso a rischio l'incolumita' personale e fornendo un contributo determinante ai fini della riuscita delle operazioni affidategli. Evidenziava, in sintesi, straordinarie capacita' professionali ed umane offrendo risultati di eccezionale livello. Chiarezza di intenti e serenita' di comportamento suscitavano l'ammirazione dei suoi uomini che affrontavano con elevatissino spirito di corpo ogni missione. Fulgido esempio di capacita' di comando, senso del dovere, sprezzo del pericolo, elette virtu' militari, ha dato lustro al Paese, all'Esercito italiano e alla specialita' di appartenenza" - Sarajevo, 5 novembre 1996 - 12 marzo 1997. Al mar. ord. Giovanni Bassetti nato il 5 agosto 1962 a Tredozio (Forli'), con la motivazione: "Sottufficiale del distaccamento operativo del 9o rgt. d'ass. par. "Col Moschin inserito nella brigata multinazionale nord impegnata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione IFOR e SFOR, poneva in essere una efficiente, capillare ed accurata organizzazione del lavoro di squadra che consentiva di raggiungere con successo gli obiettivi di missione assegnati. Nelle quotidiane attivita' connesse con le azioni di protezione della popolazione civile, il pattugliamento degli itinerari, la scorta dei convogli umanitari e il controllo dei siti in aree particolarmente a rischio, veniva impiegato con i propri uomini nelle attivita' di maggiore valenza operativa evidenziando eccezionale capacita' di comando, e guadagnando la stima e l'ammirato rispetto di tutti per l'eccezionale livello di professionalita' dimostrata. Magnifica figura di sottufficiale profondamente animato da fede nel servizio, senso del dovere, sprezzo del pericolo, che ha dato lustro al Paese, alla Forza armata ed alla specialita' di appartenenza" - Sarajevo, 6 novembre 1996 - 24 febbraio 1997. Al ten. Emilio Cutolo nato il 29 ottobre 1965 a Roma, con la motivazione: "Ufficiale del genio addetto agli impianti tecnologici dell'infrastruttura sede del comando della brigata multinazionale nord e di unita' di supporto impiegate in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione IFOR, si prodigava nell'assolvimento del proprio compito con straordinaria volonta', ammirevole capacita' e totale dedizione. Basando la sua azione di comando soprattutto sull'esempio, riusciva a moltiplicare le potenzialita' dei pochi uomini messi a sua disposizione assicurando al personale un livello di vita superiore a ogni ottimistica previsione. Ne' i rigori invernali, ne' le difficili situazioni locali costituivano freno alla sua caparbia e generosa volonta', tanto da riscuotere l'incondizionata gratitudine di tutti. Estremamente determinato, instancabile trascinatore, ha dato lustro all'Italia, all'Esercito e all'arma di appartenenza" - Sarajevo, 30 settembre 1996 - 28 marzo 1997. Al mar. ord. Fabio Filomeni nato il 7 giugno 1961 a Cagliari, con la motivazione: "Sottufficiale del distaccamento operativo del 9o rgt. d'ass. par. "Col Moschin inserito nella brigata multinazionale nord impegnata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione IFOR e SFOR, poneva in essere una efficiente, capillare ed accurata organizzazione del lavoro di squadra che consentiva di raggiungere con successo gli obiettivi di missione assegnati. Nelle quotidiane attivita' connesse con le azioni di protezione della popolazione civile, il pattugliamento degli itinerari, la scorta dei convogli umanitari e il controllo dei siti in aree particolarmente a rischio, veniva impiegato con i propri uomini nelle attivita' di maggiore valenza operativa evidenziando eccezionale capacita' di comando, e guadagnando la stima e l'ammirato rispetto di tutti per l'eccezionale livello di professionalita' dimostrata. Magnifica figura di sottufficiale profondamente animato da fede nel servizio, senso del dovere, sprezzo del pericolo, che ha dato lustro al Paese, alla Forza armata ed alla specialita' di appartenenza" - Sarajevo, 5 novembre 1996 - 12 marzo 1997. Al cap. Giovanni Gagliano nato il 1o ottobre 1969 a Catania, con la motivazione: "Comandante della compagnia trasmissioni "Leonessa della brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione IFOR/SFOR, si prodigava nelle attivita' inerenti il proprio incarico con raro senso di responsabilita' e profondo spirito di sacrificio. Diuturnamente impegnato in attivita' di servizio assicurava, con encomiabile spiccata professionalita' e totale dedizione al compito assegnatogli, costanti e sicuri collegamenti tra il contingente Italfor e la madre Patria, nonche' tra i vari reparti del contingente multinazionale stesso, nonostante le notevoli distanze e le difficili condizioni ambientali e climatiche. La sua instancabile e continua presenza ha contribuito in maniera determinante alla piena efficienza ed alla piena operativita' della brigata multinazionale. Bella figura di giovane ufficiale profondamente animato da fede nel servizio che ha accresciuto il lustro del Paese, dell'Esercito italiano e dell'arma di appartenenza" - Sarajevo, 10 giugno 1996 - 5 dicembre 1996. Al mar. ord. Alessandro Pellegrino nato il 22 marzo 1965 a Nardo' (Lecce), con la motivazione: "Sottufficiale addetto alla cellula "G3 del comando della brigata multinazionale nord impegnata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione IFOR e SFOR, si prodigava nell'assolvimento del proprio compito con esemplare e fervida partecipazione fornendo prestazioni straordinarie per professionalita', serieta' e continuita' di rendimento. Assicurava impegno costante ed incondizionato, profuso quotidianamente con innato senso del dovere e di responsabilita', nonostante le difficilissime condizioni climatiche, logistiche ed operative esistenti in teatro. Fulgido esempio di sottufficiale dalle eccezionali virtu' professionali ed umane, soldato di elevata caratura, collaboratore leale e di indiscusso valore. Magnifica figura di uomo che ha contribuito ad accrescere il lustro del Paese e dell'Esercito italiano" - Sarajevo, 24 giugno 1996 - 25 marzo 1997. Con decreti ministeriali in data 5 luglio 2000 sono state conferite le seguenti ricompense al merito dell'Esercito: Croce di bronzo Al ten. col. Sandro Leoni nato il 5 agosto 1953 a Genova, con la motivazione: "Capo cellula "G1 del comando della brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione IFOR e SFOR, assicurava il controllo di tutte le attivita' connesse al proprio incarico con grande capacita', senso di responsabilita' e sentito spirito di sacrificio profondendo ogni energia nel particolare delicato campo del benessere del personale in operazioni, ove la lontananza dalla Madre Patria e la situazione caratterizzata da alto coefficiente di rischio rendevano le condizioni ambientali obiettivamente difficili. La sua costante presenza contribuiva in misura determinante ad accrescere l'efficienza del comando ed a realizzare le migliori condizioni per il mantenimento di un alto livello di operativita'. Ufficiale profondamente animato di fede nel servizio e giovanile entusiasmo. Chiaro esempio di professionalita', di radicato senso del dovere che hanno dato lustro al Paese, alla Forza armata ed alla specialita' di appartenenza" - Sarajevo, 28 giugno 1996 - 25 marzo 1997. Al ten. col. Valerio Mardero nato il 23 settembre 1947 a Gemona del Friuli (Udine), con la motivazione: "Ufficiale superiore addetto al comando della brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione IFOR e SFOR, si distingueva nell'assolvimento del proprio compito con ammirevole senso della responsabilita', straordinaria dedizione al lavoro, totale disponibilita'. Sulla base delle concrete esperienze maturate sul terreno in precedenti operazioni, emergeva quale punto di riferimento per tutti gli addetti all'impianto, alla gestione e alla manutenzione delle reti radio che col suo determinante supporto assicuravano collegamenti aderenti e flessibili e consentivano al comandanti a tutti i livelli un sistema di comando e controllo di assoluta affidabilita' ed efficacia. Fulgido esempio di alto senso del dovere e di spiccata professionalita', ha dato lustro al Paese, all'Esercito ed alla specialita' di appartenenza" - Sarajevo, 20 giugno 1996 - 25 marzo 1997. Al ten. col. Antonello Pellegrino nato il 20 dicembre 1955 a Palermo, con la motivazione: "Comandante del reparto di sanita' "Centauro nella brigata multinazionale nord impegnata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione IFOR/SFOR, svolgeva la sua azione di comando in un contesto ad alto coefficiente di rischio ambientale ed operativo riuscendo, con ammirevole efficacia, a gestire le complesse e non prevedibili attivita' connesse al supporto sanitario in zona di operazioni. Chiamato ad intervenire anche in supporto di truppe straniere operanti nel settori limitrofi a quello della brigata multinazionale, a favore delle fazioni ex belligeranti e della comunita' internazionale di Sarajevo, evidenziava doti non comuni di flessibilita' mentale, agilita' professionale e chiarezza d'idee. Concreta figura di comandante d'uomini, riscuoteva l'incondizionata ammirazione di tutto il personale della brigata multinazionale e dei contingenti francese e subordinati. Esemplare figura di ufficiale che ha ulteriormente accresciuto il lustro del Paese, dell'Esercito italiano e della sanita' militare" Sarajevo, 14 settembre 1996 - 25 marzo 1997. Al ten. col. Renato Perrotti nato il 25 luglio 1950 a Montoro Inferiore (Avellino), con la motivazione: "Capo cellula "G5 del comando della brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia Herzegovina nell'ambito della missione IFOR e SFOR, si prodigava nelle attivita' connesse al proprio incarico con straordinaria capacita' professionale, raro senso di responsabilita' e profondo spirito di sacrificio. Chiamato ad operare in un contesto particolarmente difficile e ad alto coefficiente di rischio, profondeva la sua eccezionale preparazione tecnica e l'esperienza umana acquisita nel corso di precedenti missioni umanitarie in modo pragmatico, contribuendo a creare nel settore della brigata favorevoli condizioni ambientali. La sua azione, incisiva e concreta, contribuiva in misura determinante al successo dell'intera operazione. Magnifica figura di ufficiale profondamente animato da fede nel servizio ed entusiasmo, altissimo esempio di professionalita' e di profondo attaccamento al dovere che ha dato lustro al Paese, alle Forze armate ed alla specialita' di appartenenza" - Sarajevo, 20 giugno 1996 - 25 marzo 1997. Al ten. col. Franco Pieroni nato il 24 aprile 1954 a Grosseto, con la motivazione: "Capo nucleo condotta della cellula "G3 del comando della brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione IFOR/SFOR, si prodigava nell'assolvimento del proprio incarico con raro senso della responsabilita', spiccato spirito di sacrifico e totale disponibilita'. Duramente impegnato durante la fase organizzativa in patria, coordinava la condotta delle attivita' operative delle unita' in territorio bosniaco con grande efficacia, contribuendo in modo determinante al successo dell'operazione. La sua non comune capacita' organizzativa e le sue eccellenti qualita' umane e professionali sono state di stimolo per tutto il personale alle sue dipendenze. Magnifica figura di ufficiale energico, profondamente animato da fede nel servizio che ha accresciuto il lustro del Paese, dell'Esercito italiano e della specialita' di appartenenza" - Sarajevo, 25 giugno 1996 - 18 dicembre 1996. Al magg. Pietro Ribezzo nato l'11 giugno 1957 a Francavilla Fontana (Brindisi), con la motivazione: "Capo ufficio OAI del 187o rgt. par. "Folgore inserito nella brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione IFOR/SFOR, si prodigava con slancio e professionalita' nella pianificazione, nella organizzazione e nella condotta delle diversificate e complesse attivita' operative della propria unita', emergendo per l'eccezionale senso di responsabilita' e per l'elevatissimo spirito di sacrificio. Contribuiva in modo determinante al pieno successo della missione ed alla affermazione del contingente italiano, tra le unita' degli altri Paesi partecipanti all'operazione. Chiarissimo esempio di professionalita', animato da vibrato attaccamento all'istituzione e da convinta fede nel servizio, il cui operato ha portato ulteriore e significativo lustro al Paese, all'Esercito italiano ed alla specialita' di appartenenza" - Sarajevo, 3 ottobre 1996 - 10 febbraio 1997. Al ten. col. Ettore Ruggieri nato il 15 luglio 1949 a Nociglia (Lecce), con la motivazione: "Capo branca "G6 del comando della brigata multinazionale nord impegnata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione "Joint endeavour e costant gua'rd , assicurava costante controllo delle attivita' inerenti al proprio incarico con raro senso di responsabilita' e spiccato spirito di sacrificio. Impegnato diuturnamente sia nella fase organizzativa in Patria sia in quella esecutiva in zona di operazioni e' riuscito, operando con encomiabile professionalita' e totale dedizione, ad assicurare, nonostante le notevoli distanze e le difficili condizioni ambientali e climatiche, costanti e sicuri collegamenti tra il contingente Italfor e la madre Patria, nonche' tra i vari reparti della brigata. Mai pago dei risultati conseguiti, ha continuato a studiare, pianificare e realizzare modifiche del sistema delle trasmissioni, riuscendo ad abbattere i costi e migliorare la qualita' dei collegamenti. Con la sua instancabile e continua presenza, con la sua magistrale gestione di tutti i collegamenti ha contribuito in maniera determinante all'efficienza e all'operativita' del comando. Chiarissimo esempio di soldato che ha dato lustro all'Esercito italiano e all'arma di appartenenza e che ha riscosso unanime ammirazione anche dalle Forze armate di altri Paesi" - Sarajevo, 13 agosto 1996 - 21 marzo 1997. Con decreti ministeriali in data 21 luglio 2000 sono state conferite le seguenti ricompense al merito dell'Esercito: Croce d'oro Al col. cc Leonardo Leso nato il 16 luglio 1947 a Verona, con la seguente motivazione: "Comandante del distaccamento 1o RGT. cc par. "Tuscania e consulente giuridico del comandante della brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione IFOR evidenziava un impegno ed un rendimento di ineguagliabile livello. Magnifica sintesi di comandante di uomini e ufficiale di staff, e' stato promotore di brillanti iniziative, soprattutto a carattere preventivo, per evitare il coinvolgimento di militari italiani in situazioni a rischio in un territorio segnato da anni di atrocita. Allo stesso modo, utilizzando al meglio il suo vasto bagaglio di esperienza, ha contribuito, nel campo operativo, alla individuazione delle soluzioni' piu' aderenti alle peculiarita' della missione. Professionista di rara levatura, ha partecipato in prima persona a tutte le operazioni, con particolare riferimento a quelle a maggior rischio, esponendosi spesso al limite del dovuto, per assolvere il compito ricevuto. Splendida figura di comandante, ardito e volitivo, profondamente animato di fede e di entusiasmo, chiarissimo esempio di professionalita' e di altissimo senso del dovere, ha contribuito in maniera determinante al pieno successo della missione ed all'affermazione del contingente italiano nel contesto multinazionale, dando lustro al Paese, all'Esercito e all'Arma dei carabinieri" - Sarajevo, 24 giugno 1996 - 5 agosto 1996 - 12 agosto 1996 - 16 settembre 1996. Croce d'argento Al ten. col. Federico d'Apuzzo nato il 6 ottobre 1958 a Ivrea (Torino), con la seguente motivazione: "Capo sezione piani della cellula "G3 Plans del comando della brigata multinazionale nord impegnata in Bosnia Herzegovina nell'ambito del contingente IFOR/SFOR, ha dimostrato qualita' di assoluto rilievo nella pianificazione, organizzazione e controllo delle attivita' operative della brigata. Ad un quadro di situazione potenzialmente rischioso, caratterizzato da estrema fluidita', opponeva assoluta lucidita' in sede di valutazione proponendo soluzioni operative concrete, aderenti ed efficaci. Fortemente motivato e determinato, si e' impegnato con inflessibile continuita' ed esemplare entusiasmo, esaltando il rendimento della propria cellula nelle occasioni di maggiore difficolta' e pericolo, contribuendo in maniera determinante, ad accrescere l'efficienza del comando ed a realizzare le condizioni per l'ottimale impiego delle unita dipendenti. Magnifica figura di ufficiale, vibrante esempio di professionalita' ed altissimo senso del dovere che ha dato lustro al Paese, all'Esercito ed alla specialita' di appartenenza" - Sarajevo, 1o agosto 1996 - 3 febbraio 1997. Croce di bronzo Al ten. col. cc Carmelo Burgio nato 18 giugno 1957 ad Anzio (Roma), con la seguente motivazione: "Comandante del distaccamento cc "Tuscania e consulente giuridico del comandante della brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione IFOR, ha costantemente tenuto la testa del reparto con il quale condivideva i profondi disagi ed i continui pericoli. Abitualmente impiegato con l'unita' carabinieri nelle quotidiane azioni di protezione della popolazione civile, nel pattugliamento degli itinerari, nella scorta dei convogli umanitari e nel controllo dei siti da ispezionare anche e soprattutto in territori particolarmente a rischio, profondeva ogni energia per il pieno successo della missione, mai mettendo a repentaglio la sicurezza degli uomini affidatigli. Chiaro esempio di capacita' di comando, senso del dovere, sprezzo del pericolo ed elette virtu' militari che ha dato lustro al Paese, alla Forza armata ed all'Arma dei carabinieri" - Sarajevo, 27 dicembre 1996 - 5 febbraio 1997. Al magg. cc Sebastiano Comitini nato il 12 novembre 1957 a Brindisi, con la seguente motivazione: "Comandante del distaccamento cc "Tuscania e consulente giuridico del comandante della brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione IFOR e SFOR, manteneva costantemente la testa dei propri uomini con i quali condivideva i costanti disagi ed i continui pericoli. Sovente impiegato con il suo reparto nelle quotidiane azioni di protezione della popolazione civile, nel pattugliamento degli itinerari, nella scorta dei convogli umanitari, nel controllo dei siti da ispezionare anche e soprattutto in territori particolarmente a rischio, profondeva ogni energia per il conseguimento del pieno successo della missione, anteponendo sempre la sicurezza dei propri carabinieri a quella sua personale. Chiaro esempio di capacita' di comando, senso del dovere, sprezzo del pericolo e di elette virtu' militari che ha dato lustro al Paese, alla Forza armata ed all'Arma dei carabinieri" - Sarajevo, 28 ottobre 1996 - 27 dicembre 1996. Al magg. cc Paolo Nardone nato il 7 ottobre 1959 a Pisa, con la seguente motivazione: "Comandante del distaccamento cc "Tuscania e consulente giuridico del comandante della brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione SFOR, ha costantemente tenuto la testa del reparto del quale condivideva i profondi disagi ed i continui pericoli. Spesso impiegato con l'unita' carabinieri nelle quotidiane azioni di protezione della popolazione civile, nel pattuglimento degli itinerari, nella scorta dei convogli umanitari, nel controllo dei siti da ispezionare anche e soprattutto in territori particolarmente a rischio, profondeva ogni energia per il pieno successo della missione mai mettendo a repentaglio la sicurezza degli uomini affidatigli. Chiaro esempio di innate capacita' di comando, di radicato senso del dovere, di consapevole sprezzo del pericolo e di elette virtu' militari che hanno dato lustro al Paese, alla Forza armata ed all'Arma dei carabinieri" - Sarajevo, 3 febbraio 1997 - 14 aprile 1997. |