Gazzetta n. 278 del 28 novembre 2000 (vai al sommario)
MINISTERO DEL COMMERCIO CON L'ESTERO
DECRETO 9 novembre 2000
Riconoscimento della Camera di commercio italiana in Cina, in Pechino, quale camera di commercio italiana all'estero.

IL DIRETTORE GENERALE
per la promozione degli scambi
e per l'internazionalizzazione delle imprese
Vista la legge 1o luglio 1970, n. 518, relativa al riconoscimento, quali camere di commercio italiane all'estero, delle associazioni di operatori economici, libere, elettive, costituite all'estero al fine di contribuire allo sviluppo delle relazioni commerciali con l'Italia;
Vista la domanda in data 24 luglio 2000 con cui la Camera di commercio italiana in Cina ha chiesto il predetto riconoscimento;
Visto il parere favorevole espresso dal Ministero degli affari esteri con nota n. 5889 del 26 settembre 2000, sulla base degli elementi di valutazione forniti dall'ambasciata italiana a Pechino con nota n. 1172 del 4 agosto 2000;
Considerato che la citata Camera, costituita il 22 maggio 1998, ha dimostrato di avere svolto, per almeno due anni, attivita' in favore degli scambi commerciali con l'Italia e di assistenza agli operatori economici;
Considerato che l'organizzazione e l'attivita' della camera risultano adeguate agli indicatori assentiti nella conferenza dei servizi tenuta da questa amministrazione il 15 luglio 1998 con il Ministero degli affari esteri, l'Istituto nazionale per il commercio estero e l'Assocamerestero, associazione rappresentativa delle camere di commercio italiane all'estero;
Considerato che lo statuto della camera e' conforme all'art. 3 della summenzionata legge n. 518/1970;
Visto l'art. 22 della legge 29 dicembre 1993, n. 580, che disciplina l'impiego della denominazione "Camera di commercio";
Decreta:
La Camera di commercio italiana in Cina, con sede a Pechino e' riconosciuta, ai sensi della legge 1o luglio 1970, n. 518, quale camera di commercio italiana all'estero.
Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 9 novembre 2000
Il direttore generale: Caprioli
 
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