Gazzetta n. 247 del 21 ottobre 2000 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA |
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 3 ottobre 2000 |
Proroga dello scioglimento del consiglio comunale di Villabate. |
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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visto il proprio decreto, in data 20 aprile 1999, registrato alla Corte dei conti in data 23 aprile 1999, con il quale, ai sensi dell'art. 1 del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 luglio 1991, n. 221, e' stato disposto lo scioglimento del consiglio comunale di Villabate (Palermo) per la durata di diciotto mesi e la nomina di una commissione straordinaria per la provvisoria gestione dell'ente; Constatato che non risulta esaurita l'azione di recupero e risanamento complessivo dell'istituzione locale e della realta' sociale, ancora segnate dalla malavita organizzata; Ritenuto che le esigenze della collettivita' locale e la tutela degli interessi primari richiedono un ulteriore intervento dello Stato, che assicuri il ripristino dei principi democratici e di legalita' e restituisca efficienza e trasparenza all'azione amministrativa dell'ente; Visto l'art. 2 del decreto-legge 20 dicembre 1993, n. 529, convertito, senza modificazioni, dalla legge 11 febbraio 1994, n. 108; Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 29 settembre 2000, alla quale e' stato debitamente invitato il presidente della Regione siciliana; Decreta: La durata dello scioglimento del consiglio comunale di Villabate (Palermo), fissata in diciotto mesi, e' prorogata per il periodo di sei mesi. Dato a Roma, addi' 3 ottobre 2000 CIAMPI Amato, Presidente del Consiglio dei Ministri Bianco, Ministro dell'interno Registrato alla Corte dei conti il 6 ottobre 2000 Registro n. 2 Interno, foglio n. 273 |
| Allegato Al Presidente della Repubblica Il consiglio comunale di Villabate (Palermo) e' stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica in data 20 aprile 1999, registrato alla Corte dei conti in data 23 aprile 1999, per la durata di mesi diciotto, ai sensi dell'art. 1 del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 luglio 1991, n. 221, essendo stati riscontrati fenomeni di infiltrazione e condizionamento da parte della criminalita' organizzata. Per l'effetto dell'avvenuto scioglimento, la gestione dell'ente e' stata affidata alla commissione straordinaria che ha perseguito l'obiettivo del ripristino della legalita', pur operando in condizioni di inadeguata collaborazione e scarsa propensione verso le iniziative di riqualificazione generale. Invero, come rilevato dal prefetto di Palermo con relazione in data 7 settembre 2000, nonostante i soddisfacenti risultati conseguiti con gli imterventi di risanamento effettuati, lo stato di degrado ambientale e culturale ed il consolidato sistema di illegalita', che caratterizzano il territorio ed il tessuto sociale del Paese, nonche' la grave situazione finanziaria dell'ente ostacolano e rallentano l'azione protesa al completo recupero dell'amministrazione della cosa pubblica ai criteri di legalita' e di buon andamento, assolutamente disattesi dal disciolto consiglio comunale. Nel delineato difficile contesto operativo, caratterizzato anche da carenza di professionalita' dell'apparato burocratico, che e' stato fronteggiato con il ricorso alla nomina di funzionari sopraordinati, ai sensi dell'art. 15-bis della legge 19 marzo 1990, n. 55, e' stata ritenuta prioritaria la riorganizzazione degli uffici, con particolare riguardo a quello della riscossione tributi e del personale per indirizzarne l'azione in termini di efficienza e legalita', recidendo quei legami con ambienti esterni che ne avevano condizionato l'attivita'. Nel corso della gestione straordinaria, la situazione finanziaria, che risentiva di una ingente condizione di indebitamento, con gli adeguati strumenti posti in essere si e' positivamente evoluta, tanto da conseguire un consistente avanzo di cassa che consente l'elaborazione di un bilancio di previsione rispondente alle esigenze della collettivita'. Per porre le basi di un ordinato e corretto assetto urbanistico, settore sul quale da sempre convergono gli interessi della criminalita' organizzata, nonche' per contrastare precise strategie poste in essere dalla precedente amministrazione per personali tornaconti affaristici, la commissione straordinaria ha avviato le procedure per la stesura del piano regolatore generale in conformita' alle osservazioni ed alle direttive impartite dal competente assessorato regionale; per il necessario supporto e' stato anche costituito un apposito "ufficio del piano". Anche il settore dei lavori pubblici ha richiesto un adeguato riassetto in funzione della riqualificazione e dello sviluppo economico e sociale, mediante l'attivazione delle procedure per la partecipazione ai bandi per il finanziamento di "Agenda 2000" e l'adesione al progetto "Urban 2" che prevede la realizzazione di programmi innovativi in ambito urbano. La rilevanza e la organicita' dei vari interventi posti in essere e segnatamente la gestione dei finanziamenti previsti nei programmi suindicati, nonche' la definizione delle procedure relative all'approvazione dello strumento urbanistico richiedono, per la loro complessita' e per le cautele imposte dal pericolo di possibili illecite ingerenze, un ulteriore lasso di tempo che consenta il perfezionamento delle misure di risanamento e ammodernamento dei settori strategici dell'ente, la cui mancata definizione potrebbe riproporre logiche speculative e anomale interferenze. Come evidenziato nella citata relazione prefettizia, anche nel corso della riunione, svoltasi in data 30 agosto 2000 con i rappresentanti delle locali forze dell'ordine, e' emerso che la situazione riscontrata nel comune di Villabate impone un ulteriore intervento dello Stato per assicurare il buon andamento della amministrazione ed il regolare funzionamento dei servizi ad essa affidati, mediante l'applicazione dell'istituto della proroga della gestione commissariale, finalizzata a garantire la rispondenza dell'azione amministrativa alle esigenze della collettivita' e la fattiva tutela degli interessi primari, nonche' a consentire alla comunita' locale di esprimere la propria libera determinazione ed il programma di rinnovamento al di fuori di possibili condizionamenti malavitosi. La valutazione della descritta situazione, correlata alla persistenza dell'influenza criminale forte del suo consolidato insediamento, rende necessario che il periodo della gestione commissariale sia protratto di ulteriori sei mesi. Ritenuto, pertanto, che - alla stregua della relazione del prefetto di Palermo che deve intendersi qui integralmente richiamata - ricorrano le condizioni per l'applicazione dell'art. 2 del decreto-legge 20 dicembre 1993, n. 529, convertito, senza modificazioni, dalla legge 11 febbraio 1994, n. 108, si formula rituale proposta per la proroga della durata dello scioglimento del consiglio comunale di Villabate (Palermo) per il periodo di sei mesi. Roma, 28 settembre 2000 Il Ministro dell'interno: Bianco |
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