CROCE D'ORO Con decreti ministeriali in data 8 marzo 2000 sono state conferite le seguenti ricompense al merito dell'Esercito: croce d'oro al col. Vincenzo Lops, nato il 22 agosto 1952 a Corato (Bari), con la motivazione: "Comandante del 18o Reggimento bersaglieri, inquadrato nel contingente italiano della brigata multinazionale nord nell'ambito dell'operazione Joint-Endeavour in Bosnia-Erzegovina, ha esercitato la sua azione di comando con straordinaria dedizione, elevata professionalita' e spiccato senso del dovere. Impegnato in un contesto caratterizzato da forti tensioni, profondi disagi ambientali e rischi sempre latenti, ha condotto in prima persona e con chiarezza d'intenti le missioni piu' delicate e pericolose riuscendo ad infondere fiducia e sicurezza nel suoi bersaglieri ed agevolandone il corretto assolvimento del compito. Nell'ambito della delicata attivita' di controllo del territorio posto sotto la responsabilita' del contingente italiano, ha partecipato alla complessa Operazione Vulcano , consistente nel sequestro e distruzione di un ingente quantitativo di mine, munizioni ed esplosivo detenuto in un sito non autorizzato, garantendo con la sua unita' l'indispensabile cornice di sicurezza e suscitando il plauso delle autorita' nazionali e NATO per la competenza dimostrata ed i brillanti risultati conseguiti. Con il suo operato, caratterizzato da genuino entusiasmo e assoluta fede nei valori propri della tradizione militare, da altissima capacita' di comando, coraggio, determinazione e generosita', ha contribuito in misura determinante al successo della missione ed all'affermazione del contingente italiano apportando lustro e prestigio all'Esercito". - Sarajevo, 8 maggio-12 ottobre 1996. CROCE D'ORO alla memoria Al ten. col. Claudio Mandelli, nato il 21 settembre 1941 a Zara, con la motivazione: "Comandante del reparto comando e supporti tattici della brigata multinazionale nord nell'ambito dell'operazione Joint-Endeavour in Bosnia-Erzegovina, ha svolto il suo incarico con straordinaria volonta', incisivita' ed altissimo senso del dovere accrescendo rapidamente l'efficienza del suo reparto e divenendo, ben presto, figura di primo piano e punto di riferimento per i suoi uomini. Sempre presente e disponibile, garantiva, con non comune spirito di iniziativa, le migliori condizioni di sicurezza del posto comando della brigata esercitando ripetuti controlli in particolare durante l'arco notturno ed assicurava la costante efficienza dei collegamenti con i comandi subordinati specie nelle circostanze di impiego piu' delicate e complesse. Affetto da una gravissima malattia, della quale non lasciava trapelare l'esistenza, dominava le proprie sofferenze con esemplare spirito di sacrificio dedicando al servizio gli ultimi preziosi momenti della propria vita. Fulgido esempio di non comune generosita', di altissimo senso di responsabilita' e di virtu' militari, ha contribuito al successo dell'operazione apportando lustro e prestigio all'Esercito". - Sarajevo, 20 giugno-7 ottobre 1996. CROCE D'ARGENTO Al ten. col. Raffaele De Feo, nato l'11 dicembre 1957 a Eboli (Salerno), con la motivazione: "Comandante di battaglione del 18o Reggimento bersaglieri, inquadrato nel contingente italiano della brigata multinazionale nord nell'ambito dell'operazione Joint-Endeavour in Bosnia-Erzegovina, ha svolto il suo incarico con slancio, grande senso del dovere e determinazione. In un contesto operativo caratterizzato da forti tensioni ed elevato rischio, ha dimostrato grande equilibrio, lungimiranza e generoso impegno, esponendosi sempre in prima persona e costituendo per i suoi dipendenti un esempio da emulare ed un saldo punto di riferimento in un momento di particolare tensione e di grande visibilita' per il contingente italiano, ha partecipato alla delicata Operazione Vulcano contribuendo al suo buon fine con rara perizia e spiccata professionalita'. Ufficiale carismatico, ha operato in ogni frangente con entusiasmo ed elevato sacrificio personale ed ha contribuito all'affermazione del contingente italiano in ambito internazionale apportando lustro e prestigio all'Esercito". - Sarajevo, 15 maggio-2 ottobre 1996. CROCE DI BRONZO Al ten. col. Carmine Gallo, nato il 18 giugno 1949 a Cosenza, con la motivazione: "Responsabile dell'area funzionale sostegno logistico del 18o Reggimento bersaglieri, inquadrato nel contingente italiano della brigata multinazionale nord nell'ambito dell'operazione Joint-Endeavour in Bosnia-Erzegovina, ha assolto il proprio compito con esemplare dedizione, grande perizia e spiccata competenza, dimostrando in ogni circostanza elevata capacita' organizzativa. Nell'affrontare le diverse problematiche proprie della delicata branca, ha dimostrato concretezza, elaborando sempre soluzioni particolarmente efficaci ed aderenti alla contingente situazione operativa. Figura carismatica di alto profilo intellettuale, ha rappresentato un saldo punto di riferimento per il suo comandante e per i suoi collaboratori ed ha contribuito al successo dell'operazione apportando lustro all'Esercito". - Sarajevo, 8 maggio-12 ottobre 1996. Al ten. col. Mario Pellegrino, nato il 9 luglio 1941 a Roma con la motivazione: "Ufficiale consulente del Genio del comando della brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia-Erzegovina nell'ambito dell'operazione Joint-Endeavour , ha svolto il proprio incarico con assoluta dedizione, grande impegno e indiscussa competenza. Sempre presente nelle attivita' di maggior valenza operativa, ha organizzato e condotto in particolare la distruzione di un ingente quantitativo di mine, munizioni ed esplosivo nel corso dell' Operazione Vulcano , prodigandosi senza risparmio e dimostrando particolare perizia e lodevole spirito di sacrificio. La sua eccezionale esperienza, unita ad una preparazione di elevato livello, lo ha imposto quale valido e prezioso collaboratore per il comandante del contingente. Profondamente motivato e consapevole dell'importanza e della delicatezza della missione, ha dimostrato straordinarie capacita' professionali ed una articolata conoscenza delle problematiche inerenti la specifica branca d'impiego. Chiarissimo esempio di ufficiale intimamente permeato da alto senso del dovere, ha contribuito col suo operato a dare lustro e prestigio all'Esercito". - Sarajevo, 3 marzo-1o ottobre 1996. Al cap. Fabrizio Arconi, nato il 17 gennaio 1967 a Roma, con la motivazione: "Comandante di compagnia del 18o Reggimento bersaglieri, inquadrato nel contingente italiano della brigata multinazionale nord nell'ambito dell'operazione Joint-Endeavour in Bosnia-Erzegovina, ha assolto l'incarico con alto senso del dovere e grande responsabilita' riuscendo ad infondere a tutto il personale dipendente estrema fiducia e consapevolezza del proprio ruolo. Ha partecipato a missioni caratterizzate da elevato rischio per il clima di tensione diffuso nell'area di operazioni; evidenziando grande capacita' di autocontrollo, di comando e sprezzo del pericolo. impegnato nella delicata Operazione Vulcano , consistente nel sequestro e distruzione di un ingente quantitativo di mine, munizioni ed esplosivo detenuto presso un sito non autorizzato, si prodigava senza risparmio di energie contribuendo in misura determinante al suo buon esito. Ufficiale profondamente convinto ed animato da fede nel servizio ha sempre profuso il massimo impegno ottenendo, insieme ai suoi uomini, brillanti risultati sia sul piano operativo sia su quello umanitario. Professionista serio ed intelligente ha contribuito fattivamente al pieno successo della missione ed all'affermazione del contingente italiano". - Sarajevo, 8 maggio-12 ottobre 1996. Al cap. Alessandro Borghesi, nato il 5 novembre 1964 a Livorno con la motivazione: "Comandante di compagnia del 187o Reggimento paracadutisti Folgore inquadrato nella brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia-Erzegovina nell'ambito dell'operazione Joint-Endeavour , ha svolto il proprio incarico con elevata professionalita', competenza ed alto senso del dovere. Impegnato con il proprio reparto in operazioni di grande valenza operativa, evidenziava spiccate capacita' di comando ed assicurava un rendimento di eccezionale livello suscitando il plauso dei superiori gerarchici. Pur operando in un settore operativo particolarmente insidioso, riusciva ad infondere, con grandi doti di equilibrio e buon senso, fiducia e sicurezza nel suo personale, creando le migliori premesse per il corretto assolvimento del compito da parte dell'unita'. Ufficiale di spicco per motivazione e qualita' complessive ha contribuito in misura significativa al successo della missione apportando lustro e prestigio all'Esercito". - Sarajevo, 30 settembre-14 novembre 1996. Al cap. Francesco Di Marno, nato il 9 agosto 1957 ad Altamura (Bari) con la motivazione: "Ufficiale addetto ai trasporti e materiali del 18o Reggimento bersaglieri, inquadrato nella brigata multinazionale nord impegnata in Bosnia-Erzegovina nell'ambito dell'operazione Ifor, assicurava il costante controllo ed il puntuale coordinamento delle attivita' inerenti il proprio incarico con raro senso della responsabilita' ed elevato spirito di sacrificio, riuscendo sempre a garantire la perfetta efficienza dei mezzi in dotazione al reparto. Con la sua instancabile e continua opera contribuiva in misura determinante alla funzionalita' del comando di reggimento ed a realizzare le migliori condizioni per le unita' impiegate sul territorio. Chiarissimo esempio di elevate virtu' militari, di singolare perizia e di profondo attaccamento al dovere, che con il suo impegno ha apportato lustro all'Esercito". - Sarajevo, 21 maggio-12 ottobre 1996. Al cap. Giampiero Battipaglia, nato il 15 giugno 1964 a Roma con la motivazione: "Ufficiale addetto alle operazioni del 18o Reggimento bersaglieri, inquadrato nella brigata multinazionale nord impegnata in Bosnia-Erzegovina nell'ambito dell'operazione Ifor, si prodigava con eccezionale senso della responsabilita' ed elevatissimo spirito di sacrificio, operando sempre di slancio e con grande professionalita' nello studio, nella pianificazione ed organizzazione delle diversificate e complesse attivita' addestrative ed operative assicurandone altresi' la puntale condotta e l'indispensabile azione di coordinamento. Con la sua opera, connotata da particolare perizia e impegno esemplare, forniva un valido contributo al raggiungimento degli obiettivi posti a base della missione apportando lustro all'Esercito". - Sarajevo, 8 maggio-12 ottobre 1996. Al mar. ca. Gennaro Carriero, nato il 13 dicembre 1960 a Mottola (Taranto) con la motivazione: "Comandante di distaccamento operativo del 9o Reggimento d'assalto paracadutisti Col Moschin inquadrato nella brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia-Erzegovina nell'ambito dell'operazione Joint-Endeavour , ha svolto il proprio incarico con costante entusiasmo, elevatissima dedizione ed alto senso del dovere evidenziando preclare doti umane e spiccata professionalita'. Piu' volte impegnato in rischiose missioni di grande valenza operativa, si distingueva per le eccezionali capacita' di comando, guidando i propri uomini con slancio e sicurezza. Con il suo operato, caratterizzato da grande senso di responsabilita' e lodevole spirito di sacrifico, ha contribuito fattivamente al successo dell'operazione apportando lustro all'Esercito". - Sarajevo, 5 agosto-8 novembre 1996. Al mar. ca. Francesco Colacino, nato il 16 maggio 1959 a Cosenza con la motivazione: "Sottufficiale responsabile dei materiali del 18o Reggimento bersaglieri inquadrato nella brigata multinazionale nord impegnata in Bosnia-Erzegovina nell'ambito dell'operazione Ifor, ha svolto il proprio incarico con rara perizia, sollecitudine e spiccato spirito di sacrificio evidenziando non comune professionalita' e determinazione. In un contesto particolarmente disagevole, si adoprava in ogni modo, spesso in situazioni di rischio anche oltre le sue normali attribuzioni, al fine di garantire i rifornimenti a domicilio per le unita' piu' esposte e decentrate. Magnifica figura di sottufficiale competente ed energico, profondamente animato da encomiabile attaccamento all'istituzione, il cui operato ha contribuito ad accrescere il lustro ed il prestigio della Forza armata". - Sarajevo, 8 maggio-12 ottobre 1996. Al mar. ord. Giuseppe Zarrelli, nato il 14 novembre 1961 a Roma con la motivazione: "Comandante di distaccamento operativo del 9o Reggimento d'assalto paracadutisti Col Moschin inquadrato nella brigata multinazionale nord impiegata nell'ambito dell'operazione Joint-Endeavour , ha svolto il proprio incarico con lodevole impegno, esemplare dedizione e sprezzo del pericolo. In situazioni di particolare delicatezza ha operato con raro equilibrio e spiccata professionalita', portando a termine con successo le missioni assegnate. Piu' volte impegnato in attivita' contraddistinte da elevato rischio, si e' posto in luce per le eccezionali doti di comando e per la generosita' con cui garantiva prioritariamente la salvaguardia della sicurezza altrui, suscitando stima e ammirazione da parte di tutto il contingente fulgido esempio di chiare virtu' militari ha fornito un significativo contributo al successo della missione apportando lustro e prestigio all'Esercito". - Sarajevo, 25 luglio-30 ottobre 1996. |