Gazzetta n. 67 del 21 marzo 2000 (vai al sommario) |
MINISTERO DELLE FINANZE |
DECRETO MINISTERIALE 26 febbraio 2000 |
Approvazione, in base all'art. 62-bis del decreto-legge 30 agosto 1993, n. 331, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 ottobre 1993, n. 427, di sei studi di settore relativi ad attivita' economiche nel settore delle manifatture. |
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IL MINISTRO DELLE FINANZE Visto il decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, concernente disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui redditi; Visto l'art. 62-bis del decreto-legge 30 agosto 1993, n. 331, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 ottobre 1993, n. 427, che prevede, da parte degli uffici del Dipartimento delle entrate del Ministero delle finanze, l'elaborazione di appositi studi di settore in relazione ai vari settori economici; Visto l'art. 3, comma 121, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, che stabilisce che i soggetti che hanno dichiarato ricavi derivanti dall'esercizio di attivita' di impresa di cui all'art. 53, comma 1, ad esclusione di quelli indicati alla lettera c), del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, o compensi derivanti dall'esercizio di arti e professioni di ammontare non superiore a lire dieci miliardi sono tenuti a fornire all'Amministrazione finanziaria i dati contabili ed extra-contabili necessari per l'elaborazione degli studi di settore; Visti i propri decreti 18 aprile 1997, 5 dicembre 1997 e 10 febbraio 1998, concernenti l'approvazione di questionari per gli studi di settore relativi ad attivita' imprenditoriali nel settore delle manifatture, dei servizi, del commercio e ad attivita' professionali; Visto l'art. 10, della legge 8 maggio 1998, n. 146, che individua le modalita' di utilizzazione degli studi di settore in sede di accertamento nonche' le cause di esclusione degli stessi; Considerato che a seguito delle analisi e delle valutazioni effettuate, allo stato, sulla base dei dati in possesso dell'Amministrazione finanziaria sono emerse cause di non applicabilita' degli studi di settore; Visto il proprio decreto 10 novembre 1998, che ha istituito la Commissione di esperti prevista dall'art. 10, comma 7, della legge n. 146 del 1998; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 1999, n. 195, recante disposizioni concernenti i tempi e le modalita' di applicazione degli studi di settore; Visto il decreto direttoriale 24 dicembre 1999, concernente le modalita' di annotazione separata dei componenti rilevanti ai fini dell'applicazione degli studi di settore; Acquisito il parere della predetta Commissione di esperti in data 3 febbraio 2000; Ritenuto di dover provvedere al riguardo; Decreta: Art. 1. Approvazione degli studi di settore 1. Sono approvati, in base all'art. 62-bis del decreto legge 30 agosto 1993, n. 331, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 ottobre 1993 n. 427, gli studi di settore relativi alle seguenti attivita' economiche nel settore delle manifatture: a) Studio di settore SD 04 C - Estrazione di ghiaia e sabbia, codice di attivita' 14.21.0; b) Studio di settore SD 13 U - Finissaggio dei tessili, codice di attivita' 17.30.0; c) Studio di settore SD 14 U - Preparazione delle fibre di lana e assimilate, cardatura, codice attivita' 17.12.1; filatura della lana cardata e di altre fibre tessili a taglio laniero, codice attivita' 17.12.2; pettinatura e ripettinatura delle fibre di lana e assimilate, codice attivita' 17.13.1; filatura della lana pettinata e delle fibre assimilate; preparazioni in gomitoli e matasse, codice attivita' 17.13.2; attivita' di preparazione e di filatura di altre fibre tessili, codice attivita' 17.17.0; tessitura di filati tipo lana cardata, codice attivita' 17.22.0; tessitura di filati tipo lana pettinata, codice attivita' 17.23.0; tessitura di altre materie tessili, codice attivita' 17.25.0; fabbricazione di maglierie, codice attivita' 17.60.0; d) Studio di settore SD 16 U - Confezione su misura di vestiario, codice di attivita' 18.22.2; e) Studio di settore SD 18 U - Fabbricazione di prodotti in ceramica per usi domestici e ornamentali, codice attivita' 26.21.0; fabbricazione di piastrelle e lastre in ceramica per pavimenti e rivestimenti, codice attivita' 26.30.0; fabbricazione di mattoni, tegole ed altri prodotti per l'edilizia in terracotta, codice attivita' 26.40.0; f) Studio di settore SD 21 U - Fabbricazione di armature per occhiali di qualsiasi tipo; montatura in serie di occhiali comuni, codice attivita' 33.40.1; confezionamento ed apprestamento di occhiali da vista e lenti a contatto, codice attivita' 33.40.2. 2. Gli elementi necessari alla definizione presuntiva dei ricavi e dei corrispettivi relativi agli studi di settore indicati nel comma 1 sono determinati sulla base della nota tecnica e metodologica, delle tabelle dei coefficienti nonche' della lista delle variabili per l'applicazione dello studio, di cui agli allegati: - 1, per lo studio di settore SD 04 C; - 2, per lo studio di settore SD 13 U; - 3, per lo studio di settore SD 14 U; - 4, per lo studio di settore SD 16 U; - 5, per lo studio di settore SD 18 U; - 6, per lo studio di settore SD 21 U. 3. Il programma per l'applicazione dello studio di settore segnala anche, con riferimento ad indici significativi, la coerenza economica rispetto ai valori minimi e massimi assumibili con riferimento a comportamenti normali degli operatori del settore. 4. Gli studi di settore si applicano ai contribuenti che svolgono in maniera prevalente le attivita' indicate nel comma 1, nonche' ai contribuenti che svolgono la predetta attivita' in maniera secondaria per la quale abbiano tenuto contabilita' separata, fenno restando il disposto dell'art. 2. In caso di esercizio di piu' attivita' d'impresa, per le quali non e' stata tenuta la contabilita' separata, per attivita' prevalente si intende quella da cui deriva nel periodo d'imposta la maggiore entita' dei ricavi. 5. Gli studi di settore approvati con il presente decreto sono utilizzabili a partire dagli accertamenti relativi al periodo di imposta 1999. |
| Art. 2. Categorie di contribuenti alle quali non si applicano gli studi di settore 1. Gli studi di settore approvati con il presente decreto non si applicano: a) nel caso in cui l'esercizio dell'attivita' d'impresa e' svolto attraverso l'utilizzo di piu' punti di produzione e di vendita in locali non contigui a quelli di produzione, per i quali non e' stata tenuta contabilita' separata; b) in caso di esercizio di due o piu' attivita' di impresa, non rientranti nel medesimo studio di settore, per le quali non e' stata tenuta la contabilita' separata, se l'importo complessivo dei ricavi dichiarati relativi alle attivita' non rientranti tra quelle prese in considerazione dallo studio di settore supera il 20% dell'ammontare totale dei ricavi dichiarati; c) nei confronti dei contribuenti che hanno dichiarato ricavi di cui all'art. 53, comma 1, esclusi quelli di cui alla lettera c), del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, di ammontare superiore a 10 miliardi di lire; d) nei confronti delle societa' cooperative, societa' consortili e consorzi che operano esclusivamente a favore delle imprese socie o associate; e) nei confronti delle societa' cooperative costituite da utenti non imprenditori che operano esclusivamente a favore degli utenti stessi. |
| Art. 3. Variabili delle imprese 1. La determinazione dei valori da attribuire alle variabili da utilizzare per l'applicazione degli studi di settore approvati con il presente decreto e' effettuata sulla base delle istruzioni per la compilazione dei relativi questionari approvate con i decreti ministeriali 18 aprile 1997, 5 dicembre 1997, 10 febbraio 1998, tenuto conto di quanto precisato in quelle per la compilazione delle dichiarazioni di cui all'art. 5, comma 1. |
| Art. 4. Determinazione del reddito imponibile 1. Sulla base degli studi di settore sono determinati presuntivamente i ricavi di cui all'art. 53, ad esclusione di quelli previsti dalle lettere c) e d) del comma 1 dello stesso articolo del testo unico delle imposte sui redditi. 2. Ai fini della determinazione del reddito d'impresa l'ammontare dei ricavi di cui al comma 1 e' aumentato degli altri componenti positivi, compresi i ricavi di cui all'art. 53, comma 1, lettera c) e d), del menzionato testo unico, ed e' ridotto dei componenti negativi deducibili. Ai fini della determinazione degli importi relativi alle voci e alle variabili di cui all'art. 3 devono essere considerati i componenti negativi inerenti all'esercizio dell'attivita' anche se non dedotti in sede di dichiarazione dei redditi. 3. Per le imprese che eseguono opere, forniture e servizi pattuiti come oggetto unitario e con tempo di esecuzione ultrannuale i ricavi dichiarati, da confrontare con quelli presunti in base agli studi di settore, vanno aumentati delle rimanenze finali e diminuiti delle esistenze iniziali valutate ai sensi dell'art. 60, commi da 1 a 4, del testo unico delle imposte sui redditi. |
| Art. 5. Comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell'applicazione degli studi di settore 1. I contribuenti ai quali si applicano gli studi di settore comunicano, in sede di dichiarazione dei redditi, i dati rilevanti ai fini dell'applicazione degli studi stessi. |
| Art. 6. Annotazione separata 1. Nei confronti dei contribuenti che esercitano una delle attivita' per le quali lo studio di settore e' approvato con il presente decreto le disposizioni contenute nel decreto direttoriale 24 dicembre 1999, concernenti l'annotazione separata dei componenti rilevanti ai fini dell'applicazione degli studi di settore, si applicano a decorrere dal 1 maggio 2000. E' facolta' del contribuente indicare a quale attivita' esercitata o a quale punto di produzione e di vendita debbono essere imputati i ricavi conseguiti nei mesi precedenti nonche' gli altri componenti rilevanti ai fini dell'applicazione del relativo studio di settore. Qualora tale facolta' non venga esercitata, in sede di dichiarazione dei redditi, i ricavi relativi all'intero periodo d'imposta vanno ripartiti applicando ai ricavi conseguiti fino al 30 aprile 2000 la percentuale di ripartizione determinata con riferimento ai ricavi conseguiti a partire dal 1 maggio 2000. Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 26 febbraio 2000
Il Ministro: Visco |
| Allegato 1 SD04C NOTA TECNICA E METODOLOGICA 1. Criteri per la costruzione dello studio di settore Di seguito vengono esposti i criteri seguiti per la costruzione dello studio di settore. Oggetto dello studio e' l'attivita' economica rispondente al codice ISTAT: - 14.21.0 - Estrazione di ghiaia e sabbia. La finalita' perseguita e' di determinare un "ricavo potenziale" tenendo conto non solo di variabili contabili, ma anche di variabili strutturali in grado di determinare il risultato di un'impresa. A tale scopo, nell'ambito dello studio, vanno individuate le relazioni tra le variabili contabili e le variabili strutturali, per analizzare i possibili processi produttivi e i diversi modelli organizzativi impiegati nell'espletamento dell'attivita'. Al fine di conoscere le informazioni relative alle strutture produttive in oggetto si e' progettato ed inviato ai contribuenti interessati un questionario per rilevare tali informazioni (il codice del questionario relativo allo studio in oggetto e' SD04). Il numero dei questionari inviati e' stato pari a 2.064. I questionari restituiti sono stati 1.450, pari allo 70,3% degli inviati. Sui questionari sono state condotte analisi statistiche per rilevare la completezza, la correttezza e la coerenza delle informazioni in essi contenute. Tale analisi ha comportato, ai fini della definizione dello studio, lo scarto di 630 questionari, pari al 43,4% dei questionari rientrati. I principali motivi di scarto sono stati: - presenza di attivita' secondarie con un'incidenza sui ricavi complessivi superiore al 20%, ad eccezione di attivita' quali la commercializzazione diretta di prodotti finiti; - compilazione di piu' quadri B; - quadro E del questionario (produzione e commercializzazione) non compilato; - quadro G del questionario (elementi specifici dell'attivita') non compilato; - quadro M del questionario (elementi contabili) non compilato; - compilazione di piu' quadri N (punti destinati all'esercizio esclusivo della vendita al dettaglio); - non compilazione delle superfici destinate all'attivita' estrattiva presenti nel quadro G del questionario; - errata compilazione delle percentuali relative alle modalita' di produzione in conto proprio/conto terzi (quadro E del questionario); - errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia di clientela (quadro E del questionario); - ricavi dichiarati maggiori di 10 miliardi di lire; - incongruenze fra i dati strutturali e i dati contabili contenuti nel questionario. A seguito degli scarti effettuati, il numero dei questionari oggetto delle successive analisi e' risultato pari a 820. 1.1 Identificazione dei gruppi omogenei. Per segmentare le imprese oggetto dell'analisi in gruppi omogenei sulla base degli aspetti strutturali, si e' ritenuta appropriata una strategia di analisi che combina due tecniche statistiche: - una tecnica basata su un approccio di tipo multivariato, che si e' configurata come un'analisi fattoriale del tipo Analyse des donee's e nella fattispecie come un Analisi in Componenti Principali(1); - un procedimento di Cluster Analysis(2). L'utilizzo combinato delle due tecniche e' preferibile rispetto a un'applicazione diretta delle tecniche di clustering. In effetti, tanto maggiore e' il numero di variabili su cui effettuare il procedimento di classificazione, tanto piu' complessa e meno precisa risulta l'operazione di clustering. Per limitare l'impatto di tale problematica, la classificazione dei contribuenti e' stata effettuata a partire dai risultati dell'analisi fattoriale, basandosi quindi su un numero ridotto di variabili (i fattori) che consentono, comunque, di mantenere il massimo delle informazioni originarie. In un procedimento di clustering di tipo multidimensionale, quale quello adottato, l'omogeneita' dei gruppi deve essere interpretata, non tanto in rapporto alle caratteristiche delle singole variabili, quanto in funzione delle principali interrelazioni esistenti tra le variabili esaminate che contraddistinguono il gruppo stesso e che concorrono a definirne il profilo. Le variabili prese in esame nell'Analisi in Componenti Principali sono quelle presenti in tutti i quadri di cui si compone il questionario ad eccezione del quadro M che contiene i dati contabili presenti nella dichiarazione dei redditi. Tale scelta nasce dall'esigenza di caratterizzare le imprese in base ai possibili modelli organizzativi, alle diverse tipologie di clientela, all'area di mercato, alle diverse modalita' di espletamento dell'attivita' (materie prime, tipo di prodotto, fasi del ciclo produttivo), etc.; tale caratterizzazione e' possibile solo utilizzando le informazioni relative alle strutture operative, al mercato di riferimento e a tutti quegli elementi specifici che caratterizzano le diverse realta' economiche e produttive di un'impresa. I fattori risultanti dall'Analisi in Componenti Principali vengono analizzati in termini di significativita' sia economica sia statistica, al fine di individuare quelli che colgono i diversi aspetti strutturali delle attivita' oggetto dello studio. La Cluster Analysis ha consentito di identificare tre gruppi omogenei di imprese. L'unico criterio intervenuto nella classificazione delle aziende riguarda l'aspetto dimensionale: numero di addetti, dotazione di beni strumentali, volumi di materiali estratti. 1.2 Descrizione dei gruppi omogenei. Di seguito vengono riportate le descrizioni di ciascuno dei gruppi omogenei (cluster). Cluster 1 - Grandi estrattori di ghiaia e sabbia. Numerosita': 156. Questo cluster e' costituito per il 65% da societa' di capitali. Si tratta di aziende di grande dimensione con un numero di addetti mediamente pari a 14, di cui 10 dipendenti. La modalita' di estrazione piu' impiegata risulta essere l'escavazione indicata dal 70% dei soggetti. I materiali estratti sono la ghiaia e la sabbia indicate rispettivamente dal 61% e dal 41% dei soggetti. Questi due materiali risultano anche essere acquistati rispettivamente dal 56% e dal 51% dei soggetti. Il volume medio di ghiaia estratta e' pari a circa 86.000 tonnellate annue e quello di sabbia e' pari a circa 82.000 tonnellate annue. Per quanto riguarda i materiali acquistati il volume medio di ghiaia e' pari a circa 77.000 tonnellate annue e quello di sabbia e' pari a circa 33.000 tonnellate annue. Gli inerti risultano essere l'unico prodotto della lavorazione. La dotazione di beni strumentali e' costituita da autocarri (il 97% dei soggetti ne possiede mediamente sette), pompe aspiranti (il 24% dei soggetti ne dichiara mediamente due), pale meccaniche (il 94% ne possiede mediamente quattro), impianti di frantumazione (l'88% dei casi ne indica mediamente uno), impianti di selezione (l'83% dei casi ne possiede mediamente due), trasportatori a rullo e a nastro (l'84% dei casi ne dichiara mediamente dodici), pese (il 94% dei casi ne indica mediamente uno), silos (il 79% dei casi ne possiede mediamente dieci), impianti di depurazione residui (il 31% dei casi ne dichiara mediamente uno), impianti di lavaggio ghiaia (il 90% dei casi ne indica mediamente uno) e impianti di abbattimento fumi (il 27% dei casi ne detiene mediamente uno). Le superfici all'aperto destinate a magazzini (indicate dal 93% dei soggetti) sono mediamente pari a 17.000 mq. Le aziende appartenenti a questo cluster si rivolgono ad un mercato prevalentemente provinciale e regionale, talvolta anche interregionale. Il 55% dei ricavi deriva dalla commercializzazione rivolta all'industria e il 27% agli artigiani. Cluster 2 - Piccoli estrattori di ghiaia e sabbia. Numerosita': 338. Questo cluster e' costituito per il 35% dei soggetti da ditte individuali, per il 65% da societa'. Si tratta di aziende di piccola dimensione con un numero di addetti mediamente pari a quattro, di cui due dipendenti. La modalita' di estrazione piu' impiegata risulta essere l'escavazione indicata dall'82% dei soggetti. I materiali estratti sono la ghiaia e la sabbia indicate rispettivamente dal 58% e dal 51% dei soggetti. Il volume medio di ghiaia estratta e' pari a circa 42.000 tonnellate annue e quello di sabbia e' pari a circa 31.000 tonnellate annue. Inoltre questi due materiali risultano talvolta essere acquistati rispettivamente dal 22% e dal 20% dei soggetti, con dei volumi medi annui pari rispettivamente a 13.000 e 7.000 tonnellate. Gli inerti risultano essere l'unico prodotto della lavorazione. La dotazione di beni strumentali e' costituita da autocarri (il 65% ne possiede mediamente due), pale meccaniche (il 79% ne possiede mediamente due), impianti di frantumazione (il 26% dei casi ne indica mediamente uno), trasportatori a rullo e a nastro (il 28% dei casi ne dichiara mediamente tre) e impianti di lavaggio ghiaia (il 26% dei casi ne indica mediamente uno). Le aziende appartenenti a questo cluster si rivolgono ad un mercato prevalentemente provinciale e regionale. Il 51% dei ricavi deriva dalla commercializzazione rivolta all'industria e il 31% agli artigiani. Cluster 3 - Medi estrattori di ghiaia e sabbia. Numerosita': 262. Questo cluster e' costituito per il 51% da societa' di capitali e per il 35% da societa' di persone. Si tratta di aziende di media dimensione con un numero di addetti mediamente pari a otto, di cui cinque dipendenti. La modalita' di estrazione piu' impiegata risulta essere l'escavazione indicata dal 75% dei soggetti. I materiali estratti sono la ghiaia e la sabbia indicate rispettivamente dal 61% e dal 47% dei soggetti. Questi due materiali risultano anche essere acquistati rispettivamente dal 46% e dal 34% dei soggetti. Il volume medio di ghiaia estratta e' pari a circa 49.000 tonnellate annue e quello di sabbia e' pari a circa 43.000 tonnellate annue. Per quanto riguarda i materiali acquistati il volume medio di ghiaia e' pari a circa 36.000 tonnellate annue e quello di sabbia e' pari a circa 23.000 tonnellate annue. Inoltre il 23% dei soggetti ha dichiarato di estrarre graniglie per un volume medio annuo pari a circa 18.000 tonnellate. Gli inerti risultano essere l'unico prodotto della lavorazione. La dotazione di beni strumentali e' costituita da autocarri (l'88% dei soggetti ne possiede mediamente quattro), pale meccaniche (il 90% ne possiede mediamente tre), impianti di frantumazione (il 67% dei casi ne indica mediamente uno), impianti di selezione (il 53% dei casi ne possiede mediamente uno), trasportatori a rullo e a nastro (il 66% dei casi ne dichiara mediamente sei), pese (il 68% dei casi ne indica mediamente uno), silos (il 53% dei casi ne possiede mediamente cinque), impianti di depurazione residui (il 28% dei casi ne dichiara mediamente uno), impianti di lavaggio ghiaia (il 77% dei casi ne indica mediamente uno). Le superfici all'aperto destinate a magazzini (indicate dall'80% dei soggetti) sono mediamente pari a 9.000 mq. Le aziende appartenenti a questo cluster si rivolgono ad un mercato prevalentemente provinciale e regionale, talvolta anche interregionale. Il 51% dei ricavi deriva dalla commercializzazione rivolta all'industria e il 33% agli artigiani. 1.3 Definizione della funzione di ricavo Una volta suddivise le imprese in gruppi omogenei e' necessario determinare, per ciascun gruppo omogeneo, la funzione matematica che meglio si adatta all'andamento dei ricavi delle imprese appartenenti al gruppo in esame. Per determinare tale funzione si e' ricorso alla Regressione Multipla(3). La stima della "funzione di ricavo" e' stata effettuata, individuando la relazione tra il ricavo (variabile dipendente) e alcuni dati contabili e strutturali delle imprese (variabili indipendenti). E' opportuno rilevare che prima di definire il modello di regressione si e' proceduto ad effettuare un'analisi sui dati delle imprese per verificare le condizioni di "normalita' economica" nell'esercizio dell'attivita' e per scartare le imprese anomale; cio' si e' reso necessario al fine di evitare possibili distorsioni nella determinazione della "funzione di ricavo". In particolare sono state escluse le imprese che presentano: - costo del venduto dichiarato negativo; - costi e spese dichiarati nel quadro M superiori ai ricavi dichiarati. Successivamente e' stato utilizzato un indicatore economico-contabile specifico dell'attivita' in esame: - Rendimento per addetto =(ricavi - costo del venduto)/numero addetti(4)/1.000; dove: - costo del venduto = esistenze iniziali + acquisti di materie prime - rimanenze finali; - numero addetti (ditte individuali) = 1 + numero dirigenti + numero quadri + numero impiegati + numero operai generici + numero operai specializzati + numero dipendenti a tempo parziale + numero apprendisti + numero assunti con contratti di formazione lavoro o a termine e lavoranti a domicilio + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attivita' prevalentemente nell'impresa + numero collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell'impresa; - numero addetti (societa') = numero dirigenti + numero quadri + numero impiegati + numero operai generici + numero operai specializzati + numero dipendenti a tempo parziale + numero apprendisti + numero assunti con contratti di formazione lavoro o a termine e lavoranti a domicilio + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attivita' prevalentemente nell'impresa + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell'impresa + numero soci con occupazione prevalente nell'impresa + numero amministratori non soci. Per ogni gruppo omogeneo e' stata calcolata la distribuzione ventilica dell'indicatore precedentemente definito e poi sono state selezionate le imprese che presentavano valori dell'indicatore all'interno di un determinato intervallo per costituire il campione di riferimento. Per il rendimento per addetto sono stati scelti i seguenti intervalli: - dall'estremo superiore del 4 ventile all'estremo superiore del 19 ventile, per i cluster 1 e 3; - dall'estremo superiore del 5 ventile all'estremo superiore del 19 ventile, per il cluster 2. Cosi' definito il campione di imprese di riferimento, si e' proceduto alla definizione della "funzione di ricavo" per ciascun gruppo omogeneo. Per la determinazione della "funzione di ricavo" sono state utilizzate sia variabili contabili (quadro M del questionario) sia variabili strutturali. La scelta delle variabili significative e' stata effettuata con il metodo stepwise. Una volta selezionate le variabili, la determinazione della "funzione di ricavo" si e' ottenuta applicando il metodo dei minimi quadrati generalizzati, che consente di controllare l'eventuale presenza di variabilita' legata a fattori dimensionali (eteroschedasticita'). Affinche' il modello di regressione non risentisse degli effetti derivanti da soggetti anomali (outliers), sono stati esclusi tutti coloro che presentavano un valore dei residui (R di Student) al di fuori dell'intervallo compreso tra i valori -2,5 e +2,5. Nella definizione della "funzione di ricavo" si e' tenuto conto anche delle possibili differenze di risultati economici legate al luogo di svolgimento dell'attivita'. A tale scopo sono stati utilizzati i risultati uno di studio relativo alla territorialita' generale(5), che suddivide il territorio nazionale in aree omogenee in rapporto al: - grado di benessere; - livello di qualificazione professionale; - struttura economica. Nella definizione della funzione di ricavo le aree territoriali sono state rappresentate con un insieme di variabili dummy ed e' stata analizzata la loro interazione con la variabile "logaritmo del valore dei beni strumentali". Tali variabili hanno prodotto, ove le differenze territoriali non fossero state colte completamente nella Cluster Analysis, valori correttivi da applicare, nella stima del ricavo di riferimento, al coefficiente della variabile "logaritmo del valore dei beni strumentali". Nell'allegato 1.A vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti della "funzione di ricavo". 2. Applicazione degli studi di settore all'universo dei contribuenti Per la determinazione del ricavo della singola impresa sono previste due fasi: - l'Analisi Discriminante(6); - la stima del ricavo di riferimento. Nell'allegato 1.B vengono riportate le variabili strutturali risultate significative nell'Analisi Discriminante. Non si e' proceduto nel modo standard di operare dell'Analisi Discriminante in cui si attribuisce univocamente un contribuente al gruppo di massima probabilita'; infatti, a parte il caso in cui la distribuzione di probabilita' si concentra totalmente su di un unico gruppo omogeneo, sono considerate sempre le probabilita' di appartenenza a ciascuno dei gruppi omogenei. Per ogni impresa viene determinato il ricavo di riferimento puntuale ed il relativo intervallo di confidenza. Tale ricavo e' dato dalla media dei ricavi di riferimento di ogni gruppo omogeneo, calcolati come somma dei prodotti fra i coefficienti del gruppo stesso e le variabili dell'impresa, ponderata con le relative probabilita' di appartenenza. Anche l'intervallo di confidenza e' ottenuto come media degli intervalli di confidenza, al livello del 99,99% per ogni gruppo omogeneo, ponderata con le relative probabilita' di appartenenza. - Note (1) L'Analisi in Componenti Principali e' una tecnica statistica che permette di ridurre il numero delle variabili originarie di una matrice di dati quantitativi in un numero inferiore di nuove variabili dette componenti principali tra loro ortogonali (indipendenti, incorrelate) che spieghino il massimo possibile della varianza totale delle variabili originarie, per rendere minima la perdita di informazione; le componenti principali (fattori) sono ottenute come combinazione lineare delle variabili originarie. (2) La Cluster Analysis e' una tecnica statistica che, in base ai fattori dell'analisi in componenti principali, permette di identificare gruppi omogenei di imprese (cluster); in tal modo le imprese che appartengono allo stesso gruppo omogeneo presentano caratteristiche strutturali simili. (3) La Regressione Multipla e' una tecnica statistica che permette di interpolare i dati con un modello statistico-matematico che descrive l'andamento della variabile dipendente in funzione di una serie di variabili indipendenti relativamente alla loro significativita' statistica. (4) Le frequenze relative ai dipendenti sono state normalizzate all'anno in base alle giornate retribuite. (5) I criteri e le conclusioni dello studio sono riportati nell'apposito decreto ministeriale. (6) L'Analisi Discriminante e' una tecnica che consente di associare ogni impresa ad uno dei gruppi omogenei individuati per la sua attivita', attraverso la definizione di una probabilita' di appartenenza a ciascuno dei gruppi stessi.
Allegato 1.A VARIABILI E COEFFICIENTI DELLE FUNZIONI DI RICAVO ----> Vedere allegato a pag. 17 del S.O. <----
Allegato 1.B VARIABILI DELL'ANALISI DISCRIMINANTE Quadro A: Numero delle giornate retribuite per gli impiegati. Numero delle giornate retribuite per gli operai generici. Numero delle giornate retribuite per gli operai specializzati. Numero delle giornate retribuite per i dipendenti a tempo parziale. Numero delle giornate retribuite per gli assunti con contratti di formazione lavoro o a termine e lavoranti a domicilio. Numero degli amministratori non soci. Quadro B: Mq degli spazi all'aperto destinati a magazzino. Mq locali destinati a uffici. Quadro D: Portata autocarri (q.li). Spese per servizi integrativi o sostitutivi dei mezzi propri. Quadro E: Tipologia di clientela: Privati. Tipologia di clientela: Altri. Quadro G: Mq superficie di banco pronto all'escavazione a cielo aperto. Mq superficie di banco pronto all'escavazione in specchi d'acqua. Modalita' di estrazione: Escavazione. Modalita' di estrazione: Esplosivo. Materiali: Ghiaie acquistate da terzi (tn). Materiali: Sabbie estratte (tn). Materiali: Sabbie acquistate da terzi (tn). Quadro I: Macchine di perforazione: numero di pale meccaniche. Mezzi di segagione: numero di impianti di frantumazione. Mezzi di segagione: numero di impianti di selezione. Mezzi per la lavorazione: numero di trasportatori a rullo e a nastro. Mezzi per la lavorazione: numero di pese. Mezzi per la lavorazione: numero di silos. Impianti di lavaggio ghiaia. |
| Allegato 2 SD13U NOTA TECNICA E METODOLOGICA 1. Criteri per la costruzione dello studio di settore. Di seguito vengono esposti i criteri seguiti per la costruzione dello studio di settore. Oggetto dello studio e' l'attivita' economica rispondente al codice ISTAT: - 17.30.0 - Finissaggio dei tessili. La finalita' perseguita e' di determinare un "ricavo potenziale" tenendo conto non solo di variabili contabili, ma anche di variabili strutturali in grado di determinare il risultato di un'impresa. A tale scopo, nell'ambito dello studio, vanno individuate le relazioni tra le variabili contabili e le variabili strutturali, per analizzare i possibili processi produttivi e i diversi modelli organizzativi impiegati nell'espletamento dell'attivita'. Al fine di conoscere le informazioni relative alle strutture produttive in oggetto si e' progettato ed inviato ai contribuenti interessati un questionario per rilevare tali informazioni (il codice del questionario relativo allo studio in oggetto e' SD13). Il numero dei questionari inviati e' stato pari a 1.238. I questionari restituiti sono stati 672, pari al 54,3% degli inviati. Sui questionari sono state condotte analisi statistiche per rilevare la completezza, la correttezza e la coerenza delle informazioni in essi contenute. Tali analisi hanno comportato, ai fini della definizione dello studio, lo scarto di 246 questionari, pari al 36,6% dei questionari rientrati. I principali motivi di scarto sono stati: - presenza di attivita' secondarie con un'incidenza sui ricavi complessivi superiore al 20%, ad eccezione di attivita' quali la commercializzazione diretta di prodotti finiti; - quadro B del questionario (unita' locali) non compilato; - compilazione di piu' quadri B; - quadro E del questionario (produzione e commercializzazione) non compilato; - quadro G del questionario (elementi specifici dell'attivita') non compilato; - quadro M del questionario (elementi contabili) non compilato; - compilazione di piu' quadri N (punti destinati all'esercizio esclusivo della vendita al dettaglio); - non compilazione delle superfici dei locali destinati alla produzione presenti nel quadro B del questionario; - errata compilazione delle percentuali relative alle modalita' di produzione in conto proprio/conto terzi e commercializzazione (quadro E del questionario); - errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia di clientela (quadro E del questionario); - ricavi dichiarati maggiori di 10 miliardi di lire; - incongruenze fra i dati strutturali e i dati contabili contenuti nel questionario. A seguito degli scarti effettuati, il numero dei questionari oggetto delle successive analisi e' risultato pari a 426. 1.1 Identificazione dei gruppi omogenei. Per segmentare le imprese oggetto dell'analisi in gruppi omogenei sulla base degli aspetti strutturali, si e' ritenuta appropriata una strategia di analisi che combina due tecniche statistiche: - una tecnica basata su un approccio di tipo multivariato, che si e' configurata come un'analisi fattoriale del tipo Analyse des donne'es e nella fattispecie come un'Analisi in Componenti Principali(1); - un procedimento di Cluster Analysis(2). L'utilizzo combinato delle due tecniche e' preferibile rispetto a un'applicazione diretta delle tecniche di clustering. In effetti, tanto maggiore e' il numero di variabili su cui effettuare il procedimento di classificazione, tanto piu' complessa e meno precisa risulta l'operazione di clustering. Per limitare l'impatto di tale problematica, la classificazione dei contribuenti e' stata effettuata a partire dai risultati dell'analisi fattoriale, basandosi quindi su un numero ridotto di variabili (i fattori) che consentono, comunque, di mantenere il massimo delle informazioni originarie. In un procedimento di clustering di tipo multidimensionale, quale quello adottato, l'omogeneita' dei gruppi deve essere interpretata, non tanto in rapporto alle caratteristiche delle singole variabili, quanto in funzione delle principali interrelazioni esistenti tra le variabili esaminate che contraddistinguono il gruppo stesso e che concorrono a definirne il profilo. Le variabili prese in esame nell'Analisi in Componenti Principali sono quelle presenti in tutti i quadri di cui si compone il questionario ad eccezione del quadro M che contiene i dati contabili presenti nella dichiarazione dei redditi. Tale scelta nasce dall'esigenza di caratterizzare le imprese in base ai possibili modelli organizzativi, alle diverse tipologie di clientela, all'area di mercato, alle diverse modalita' di espletamento dell'attivita' (materie prime, tipo di prodotto, fasi del ciclo produttivo), etc.; tale caratterizzazione e' possibile solo utilizzando le informazioni relative alle strutture operative, al mercato di riferimento e a tutti quegli elementi specifici che caratterizzano le diverse realta' economiche e produttive di un'impresa. I fattori risultanti dall'Analisi in Componenti Principali vengono analizzati in termini di significativita' sia economica sia statistica, al fine di individuare quelli che colgono i diversi aspetti strutturali delle attivita' oggetto dello studio. La Cluster Analysis ha consentito di identificare 3 gruppi omogenei di imprese. I principali aspetti strutturali delle imprese considerati nell'analisi sono: - dimensione della struttura organizzativa; - specializzazione del ciclo di lavorazione. 1.2 Descrizione dei gruppi omogenei. Di seguito vengono riportate le descrizioni di ciascuno dei gruppi omogenei (cluster). Cluster 1 - Terzisti strutturati specializzati nelle fasi di preparazione e tintura Numerosita': 84 La struttura organizzativa delle aziende di questo cluster e' articolata: si tratta prevalentemente di societa' di capitale (74% dei soggetti) in cui risultano occupati in media 24 dipendenti, per un totale complessivo di 26 addetti. Gli spazi destinati all'esercizio dell'attivita' sono in media 1.996 mq per la produzione, 1.033 mq per il magazzino e 128 mq per gli uffici. Si tratta di aziende operanti quasi esclusivamente in conto terzi (96% dei ricavi in media) con un numero di committenti che, nell'86% dei casi, e' superiore a 5. Nel 57% dei casi vengono esternalizzate alcune lavorazioni. Le imprese del cluster sono specializzate nelle fasi di preparazione e tintura di fibre, filati, tessuti e capi finiti (99% dei soggetti). La dotazione di beni strumentali e' coerente con la specializzazione e con le dimensioni dell'attivita' e si caratterizza per la presenza in media di 12 macchine per la preparazione e tintura di fibre e filati e 4 macchine per la preparazione e tintura di tessuti. Le aziende del cluster destinano la propria produzione quasi esclusivamente all'industria (90% dei ricavi in media) ed operano prevalentemente su un'area di mercato regionale e multiregionale. Cluster 2 - Terzisti strutturati specializzati nelle fasi di stampa. Numerosita': 69. Il cluster e' costituito da aziende dotate di struttura organizzativa articolata: la natura giuridica e' rappresentata per il 70% da societa' di capitale, con 24 dipendenti in media, per un totale di 26 addetti. Si nota una distribuzione funzionale degli spazi: accanto ai 2.285 mq.di produzione medi sono presenti 448 mq di magazzino e 113 mq di uffici. Si tratta di aziende che effettuano attivita' in conto terzi in misura pari all'89% dei ricavi, con un numero di committenti abbastanza ampio (piu' di 5 nel 68% dei casi), e che affidano a terzi parte delle lavorazioni (57% dei soggetti). La specializzazione del ciclo produttivo riguarda la fase di stampa (88% dei soggetti). La dotazione strumentale e' coerente con le fasi svolte e con le dimensioni dell'attivita' e comprende in media 7 macchine da stampa. La clientela e' costituita dall'industria (64% dei ricavi in media) e dal commercio all'ingrosso (24%) mentre l'area di mercato e' prevalentemente pluriregionale e nazionale. Il 30% delle imprese esporta per un'incidenza media sui ricavi del 16%. Dal punto di vista della distribuzione territoriale queste imprese sono localizzate prevalentemente nei due distretti della stampa tessile: Como (59% dei soggetti) e Milano (12%). Cluster 3 - Terzisti specializzati nelle fasi di finissaggio. Numerosita': 257. Le imprese del cluster operano con una struttura organizzativa piu' contenuta rispetto agli altri cluster: la presenza delle societa' di capitale e' minore (41% dei casi) e, corrispondentemente si rileva una discreta diffusione di societa' di persone (42%) e ditte individuali (18%). Si osserva, inoltre, una minore dotazione di personale che ammonta a in media a 13 addetti (di cui 11 dipendenti). Abbastanza contenuti anche gli spazi dedicati alla produzione (964 mq in media), al magazzino (300 mq) e all'ufficio (58 mq). Si tratta di realta' operanti quasi esclusivamente in conto terzi (91% dei ricavi in media) con un elevato numero di committenti (il 68% ne dichiara piu' di 5). Le aziende del cluster sono impegnate principalmente nelle fasi del finissaggio in senso stretto (59% dei rispondenti), nelle fasi di asciugatura ram, libera e tumbler (43%) e nel controllo finale di qualita' (25%). In alcuni casi sono integrate con le fasi di preparazione e tintura (33% dei soggetti). La dotazione strumentale e' in linea con la specializzazione dell'attivita' e comprende in media 8 macchine per il finissaggio e 2 per la preparazione/tintura dei tessuti. La tipologia di clientela e' rappresentata principalmente dall'industria (in media 78% dei ricavi), cui si affianca una quota di produzione destinata ad artigiani (14%). L'area di mercato del gruppo va dall'ambito comunale a quello pluriregionale. 1.3 Definizione della funzione di ricavo. Una volta suddivise le imprese in gruppi omogenei e' necessario determinare, per ciascun gruppo omogeneo, la funzione matematica che meglio si adatta all'andamento dei ricavi delle imprese appartenenti al gruppo in esame. Per determinare tale funzione si e' ricorso alla Regressione Multipla3. La stima della "funzione di ricavo" e' stata effettuata individuando la relazione tra il ricavo (variabile dipendente) e alcuni dati contabili e strutturali delle imprese (variabili indipendenti). E' opportuno rilevare che prima di definire il modello di regressione si e' proceduto ad effettuare un'analisi sui dati delle imprese per verificare le condizioni di "normalita' economica" nell'esercizio dell'attivita' e per scartare le imprese anomale; cio' si e' reso necessario al fine di evitare possibili distorsioni nella determinazione della "funzione di ricavo". In particolare sono state escluse le imprese che presentano: - (costo del venduto + costo per la produzione dei servizi) dichiarato negativo; - costi e spese dichiarati nel quadro M superiori ai ricavi dichiarati. Successivamente e' stato utilizzato un indicatore economico-contabile specifico dell'attivita' in esame: - Rendimento per addetto = (ricavi - costo del venduto - costo per la produzione dei servizi) / numero addetti(4)/1.000; dove: - costo del venduto = esistenze iniziali + acquisti di merci e materie prime - rimanenze finali; - numero addetti (ditte individuali) = 1 + numero dirigenti + numero quadri + numero impiegati + numero operai generici + numero operai qualificati e specializzati + numero dipendenti a tempo parziale + numero apprendisti + numero assunti con contratti di formazione e lavoro o a termine + mumero lavoranti a domicilio + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attivita' prevalentemente nell'impresa + numero collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell'impresa; - numero addetti (societa') = numero dirigenti + numero quadri + numero impiegati + numero operai generici + numero operai qualificati e specializzati + numero dipendenti a tempo parziale + numero apprendisti + numero assunti con contratti di formazione e lavoro o a termine + numero lavoranti a domicilio + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attivita' prevalentemente nell'impresa + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell'impresa + numero soci con occupazione prevalente nell'impresa + numero amministratori non soci. Per ogni gruppo omogeneo e' stata calcolata la distribuzione ventilica dell'indicatore precedentemente definito e poi sono state selezionate le imprese che presentavano valori dell'indicatore all'interno di un determinato intervallo per costituire il campione di riferimento. Per il rendimento per addetto sono stati scelti i seguenti intervalli: - dall'estremo superiore del 1 ventile all'estremo superiore del 19 ventile, per i cluster 1 e 2; - dall'estremo superiore del 3 ventile all'estremo superiore del 19 ventile, per il cluster 3. Cosi' definito il campione di imprese di riferimento, si e' proceduto alla definizione della "funzione di ricavo" per ciascun gruppo omogeneo. Per la determinazione della "funzione di ricavo" sono state utilizzate sia variabili contabili (quadro M del questionario) sia variabili strutturali. La scelta delle variabili significative e' stata effettuata con il metodo stepwise. Una volta selezionate le variabili, la determinazione della "funzione di ricavo" si e' ottenuta applicando il metodo dei minimi quadrati generalizzati, che consente di controllare l'eventuale presenza di variabilita' legata a fattori dimensionali (eteroschedasticita'). Affinche' il modello di regressione non risentisse degli effetti derivanti da soggetti anomali (outliers), sono stati esclusi tutti coloro che presentavano un valore dei residui (R di Student) al di fuori dell'intervallo compreso tra i valori -2,5 e +2,5. Nell'allegato 2.A vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti delle "funzioni di ricavo". 2. Applicazione degli studi di settore all'universo dei contribuenti Per la determinazione del ricavo della singola impresa sono previste due fasi: - l'Analisi Discriminante(5); - la stima del ricavo di riferimento. Nell'allegato 2.B vengono riportate le variabili strutturali risultate significative nell'Analisi Discriminante. Non si e' proceduto nel modo standard di operare dell'Analisi Discriminante in cui si attribuisce univocamente un contribuente al gruppo di massima probabilita'; infatti, a parte il caso in cui la distribuzione di probabilita' si concentra totalmente su di un unico gruppo omogeneo, sono considerate sempre le probabilita' di appartenenza a ciascuno dei gruppi omogenei. Per ogni impresa viene determinato il ricavo di riferimento puntuale ed il relativo intervallo di confidenza. Tale ricavo e' dato dalla media dei ricavi di riferimento di ogni gruppo omogeneo, calcolati come somma dei prodotti fra i coefficienti del gruppo stesso e le variabili dell'impresa, ponderata con le relative probabilita' di appartenenza. Anche l'intervallo di confidenza e' ottenuto come media degli intervalli di confidenza al livello del 99,99% per ogni gruppo omogeneo, ponderata con le relative probabilita' di appartenenza. - Note (1) L'Analisi in Componenti Principali e' una tecnica statistica che permette di ridurre il numero delle variabili originarie di una matrice di dati quantitativi in un numero inferiore di nuove variabili dette componenti principali tra loro ortogonali (indipendenti, incorrelate) che spieghino il massimo possibile della varianza totale delle variabili originarie, per rendere minima la perdita di informazione; le componenti principali (fattori) sono ottenute come combinazione lineare delle variabili originarie. (2) La Cluster Analysis e' una tecnica statistica che, in base ai fattori dell'analisi in componenti principali, permette di identificare gruppi omogenei di imprese (cluster); in tal modo le imprese che appartengono allo stesso gruppo omogeneo presentano caratteristiche strutturali simili. (3) La Regressione Multipla e' una tecnica statistica che permette di interpolare i dati con un modello statistico-matematico che descrive l'andamento della variabile dipendente in funzione di una serie di variabili indipendenti relativamente alla loro significativita' statistica. (4) Le frequenze relative ai dipendenti sono state normalizzate all'anno in base alle giornate retribuite. (5) L'Analisi Discriminante e' una tecnica che consente di associare ogni impresa ad uno dei gruppi omogenei individuati per la sua attivita', attraverso la definizione di una probabilita' di appartenenza a ciascuno dei gruppi stessi.
Allegato 2A ----> Vedere allegato a pag. 21 del S.O. <----
Allegato 2.B VARIABILI DELL'ANALISI DISCRIMINANTE Quadro A: Numero delle giornate retribuite per i dirigenti. Numero delle giornate retribuite per i quadri. Numero delle giornate retribuite per gli impiegati. Quadro B: Mq dei locali destinati a magazzino. Quadro E: Agenti e rappresentanti esclusivi (numero). Agenti e rappresentanti non esclusivi (numero). Area di mercato Europea. Area di mercato Extra Europea. Quadro G: Fasi della lavorazione: Fiocco. Fasi della lavorazione: Tops. Fasi della lavorazione: Tow. Fasi della lavorazione: Rocche. Fasi della lavorazione: Matasse. Fasi della lavorazione: Tessuti a maglia in corda. Fasi della lavorazione: Tessuti a maglia in largo. Fasi della lavorazione: Tessuti ortogonali in corda. Fasi della lavorazione: Tessuti ortogonali in largo. Fasi della lavorazione: Tintoria. Fasi della lavorazione: Lavaggio e trattamenti. Fasi della lavorazione: Tessuto a mano. Fasi della lavorazione: Carrello. Fasi della lavorazione: Tavolo rotante. Fasi della lavorazione: Manomacchina. Fasi della lavorazione: Rotativa. Fasi della lavorazione: Floc. Fasi della lavorazione: Transfer. Fasi della lavorazione: Asciugatura in ram. Fasi della lavorazione: Asciugatura libera/aria. Fasi della lavorazione: Bruciapelo/carbonizzo. Fasi della lavorazione: Calandra/calandra jersey/lucidatura. Fasi della lavorazione: Cimatura. Fasi della lavorazione: Garzatura. Fasi della lavorazione: Prerestringimento. Fasi della lavorazione: Smeriglio. Fasi della lavorazione: Spalmatura. Fasi della lavorazione: Accoppiatura. Fasi della lavorazione: Asciugatura in tumbler. Fasi della lavorazione: Egualizzo. Fasi della lavorazione: Follatura. Fasi della lavorazione: Trattamento in cesto. Consumi specifici: Pigmenti. Consumi specifici: Coloranti. Consumi specifici: Altri prodotti chimici. Quadro I: Preparazione e tintura fibre e filati: macchine sotto pressione (numero). Preparazione e tintura fibre e filati: macchine a pressione atmosferica (numero). Preparazione e tintura tessuti: macchine in corda continui (numero). Preparazione e tintura tessuti: macchine in largo continui (numero). Stampa: tavoli manuali (numero). Stampa: tavoli a carrello automatico/tavoli elettronici e tavoli rotanti (numero). Stampa: manomacchine (numero). Stampa: rotative (numero). Stampa: floc (numero). Stampa: transfer (numero). Stampa: macchine per stampa in capo (numero). Stampa: altre macchine per stampa (numero). |
| Allegato 3 SD14U NOTA TECNICA E METODOLOGICA 1. Criteri per la costruzione dello studio di settore Di seguito vengono esposti i criteri seguiti per la costruzione dello studio di settore. Oggetto dello studio sono le attivita' economiche rispondenti ai codici ISTAT: - 17.12.1 - Preparazione delle fibre di lana e assimilate, cardatura; - 17.12.2 - Filatura della lana cardata e di altre fibre tessili a taglio laniero; - 17.13.1 - Pettinatura e ripettinatura delle fibre di lana e assimilate; - 17.13.2 - Filatura della lana pettinata e delle fibre assimilate; preparazione in gomitoli e matasse; - 17.17.0 - Attivita' di preparazione e di filatura di altre fibre tessili; - 17.22.0 - Tessitura di filati tipo lana cardata; - 17.23.0 - Tessitura di filati tipo lana pettinata; - 17.25.0 - Tessitura di altre materie tessili; - 17.60.0 - Fabbricazione di maglierie. La finalita' perseguita e' di determinare un "ricavo potenziale" tenendo conto non solo di variabili contabili, ma anche di variabili strutturali in grado di determinare il risultato di un'impresa. A tale scopo, nell'ambito dello studio, vanno individuate le relazioni tra le variabili contabili e le variabili strutturali, per analizzare i possibili processi produttivi e i diversi modelli organizzativi impiegati nell'espletamento dell'attivita'. Al fine di conoscere le informazioni relative alle strutture produttive in oggetto si e' progettato ed inviato ai contribuenti interessati un questionario per rilevare tali informazioni (il codice del questionario relativo allo studio in oggetto e' SD14). Il numero dei questionari inviati e' stato pari a 12.579, di cui 284 relativi al codice 17.12.1, 471 relativi al codice 17.12.2, 51 relativi al codice 17.13.1, 430 relativi al codice 17.13.2, 2.266 relativi al codice 17.17.0, 746 relativi al codice 17.22.0, 1.726 relativi al codice 17.23.0, 1.265 relativi al codice 17.25.0 e 5.340 relativi al codice 17.60.0. I questionari restituiti sono stati 4.892 (rispettivamente 83, 174, 19, 225, 696, 204, 340, 602 e 2.549 per i nove codici) pari al 38,9% degli inviati. Sui questionari sono state condotte analisi statistiche per rilevare la completezza, la correttezza e la coerenza delle informazioni in essi contenute. Tali analisi hanno comportato, ai fini della definizione dello studio, lo scarto di 1.261 questionari, pari al 25,8% dei questionari rientrati. I principali motivi di scarto sono stati: - presenza di attivita' secondarie con un'incidenza sui ricavi complessivi superiore al 20%, ad eccezione di attivita' quali la commercializzazione diretta di prodotti finiti; - quadro B del questionario (unita' locali) non compilato; - compilazione di piu' quadri B; - quadro E del questionario (produzione e commercializzazione) non compilato; - quadro G del questionario (elementi specifici dell'attivita') non compilato; - quadro M del questionario (elementi contabili) non compilato; - compilazione di piu' quadri N (punti destinati all'esercizio esclusivo della vendita al dettaglio); - non compilazione delle superfici dei locali destinati alla produzione presenti nel quadro B del questionario; - errata compilazione delle percentuali relative alle modalita' di produzione in conto proprio/conto terzi e commercializzazione (quadro E del questionario); - errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia di clientela (quadro E del questionario); - ricavi dichiarati maggiori di 10 miliardi di lire; - incongruenze fra i dati strutturali e i dati contabili contenuti nel questionario. A seguito degli scarti effettuati, il numero dei questionari oggetto delle successive analisi e' risultato pari a 3.631. 1.1 Identificazione dei gruppi omogenei. Per segmentare le imprese oggetto dell'analisi in gruppi omogenei sulla base degli aspetti strutturali, si e' ritenuta appropriata una strategia di analisi che combina due tecniche statistiche: - una tecnica basata su un approccio di tipo multivariato, che si e' configurata come un'analisi fattoriale del tipo Analyse des donne'es e nella fattispecie come un'Analisi in Componenti Principali(1); - un procedimento di Cluster Analysis(2). L'utilizzo combinato delle due tecniche e' preferibile rispetto a un'applicazione diretta delle tecniche di clustering. In effetti, tanto maggiore e' il numero di variabili su cui effettuare il procedimento di classificazione, tanto piu' complessa e meno precisa risulta l'operazione di clustering. Per limitare l'impatto di tale problematica, la classificazione dei contribuenti e' stata effettuata a partire dai risultati dell'analisi fattoriale, basandosi quindi su un numero ridotto di variabili (i fattori) che consentono, comunque, di mantenere il massimo delle informazioni originarie. In un procedimento di clustering di tipo multidimensionale, quale quello adottato, l'omogeneita' dei gruppi deve essere interpretata, non tanto in rapporto alle caratteristiche delle singole variabili, quanto in funzione delle principali interrelazioni esistenti tra le variabili esaminate che contraddistinguono il gruppo stesso e che concorrono a definirne il profilo. Le variabili prese in esame nell'Analisi in Componenti Principali sono quelle presenti in tutti i quadri di cui si compone il questionario ad eccezione del quadro M che contiene i dati contabili presenti nella dichiarazione dei redditi. Tale scelta nasce dall'esigenza di caratterizzare le imprese in base ai possibili modelli organizzativi, alle diverse tipologie di clientela, all'area di mercato, alle diverse modalita' di espletamento dell'attivita' (materie prime, tipo di prodotto, fasi del ciclo produttivo), etc.; tale caratterizzazione e' possibile solo utilizzando le informazioni relative alle strutture operative, al mercato di riferimento e a tutti quegli elementi specifici che caratterizzano le diverse realta' economiche e produttive di un'impresa. I fattori risultanti dall'Analisi in Componenti Principali vengono analizzati in termini di significativita' sia economica sia statistica, al fine di individuare quelli che colgono i diversi aspetti strutturali delle attivita' oggetto dello studio. La Cluster Analysis ha consentito di identificare sette gruppi omogenei di imprese. I principali aspetti strutturali delle imprese considerati nell'analisi sono: - le modalita' organizzative caratterizzanti il processo produttivo; - la dimensione della struttura organizzativa; - la specializzazione nella lavorazione/tipologia di prodotto. 1.2 Descrizione dei gruppi omogenei Di seguito vengono riportate le descrizioni di ciascuno dei gruppi omogenei (cluster). Cluster 1 - Aziende produttrici di tessuti a maglia di medie dimensioni. Numerosita': 392. Il cluster comprende quasi esclusivamente aziende che operano in conto proprio (81% dei ricavi) svolgendo la lavorazione di tessuti a maglia. Si tratta di imprese la cui forma giuridica e' rappresentata prevalentemente da societa' (di persone per il 36% e di capitale per il 26%). Le realta' esaminate dispongono di una struttura organizzativa articolata comprendente, oltre agli spazi dedicati alla produzione (in media 285 mq), uffici e magazzini di dimensioni importanti (in media 51 mq per gli uffici e 216 per i magazzini dichiarati, in entrambi i casi, dal 79% dei soggetti). Per quanto riguarda il personale, sono presenti in media 7 addetti di cui 5 dipendenti. Si tratta di un cluster che effettua lavorazione in conto proprio del tessuto a maglia come testimoniano: la specializzazione indicata, la presenza di produzione di maglia in trama e in catena e la dotazione di beni strumentali costituiti in prevalenza da telai rettilinei. Tali aziende eseguono inoltre le fasi di progettazione/prototipia (61% dei soggetti), di campionatura (78%) e controllo qualita' (48%), ricorrendo a lavorazioni esterne nel 62% dei casi. Le imprese di questo gruppo utilizzano prevalentemente i canali tradizionali per la distribuzione del proprio prodotto: commercio all'ingrosso (37% dei ricavi in media) ed al dettaglio (25%). Il cluster in esame opera in un'area di mercato ampia che copre l'intero territorio nazionale con presenza di export dichiarato dal 49% dei soggetti. Cluster 2 - Aziende terziste strutturate. Numerosita': 1.311. Si tratta di realta' produttive rappresentate in eguale misura da ditte individuali e da societa'. Il cluster e' costituito da aziende terziste (91% dei ricavi) che effettuano la lavorazione di tessuti a maglia per un numero elevato di committenti (piu' di cinque nel 51% dei casi). Le realta' in esame operano con una struttura organizzativa contenuta: una media di 5 addetti di cui 3 dipendenti; gli spazi dedicati alla produzione ammontano in media a 255 mq e quelli destinati al magazzino sono pari a 100 mq. La specializzazione nella lavorazione di tessuti a maglia e' confermata sia dalla presenza di produzione di maglia in trama e in catena sia dalla dotazione di beni strumentali costituiti da telai rettilinei, circolari o di altro genere non specificato. Le aziende del cluster destinano la propria produzione, rappresentata per il 39% dei rispondenti dalla realizzazione dei campionari, principalmente all'industria (73% dei ricavi) e agli artigiani (20%). Il cluster in esame opera in un'area di mercato prevalentemente regionale e pluriregionale con casi di estensione a tutto il territorio nazionale. Cluster 3 - Aziende specializzate nella fase di roccatura. Numerosita': 106. Questo cluster comprende le aziende che effettuano attivita' in conto terzi (94% dei ricavi) e che sono specializzate nella fase di roccatura operando per conto di piu' di cinque committenti nel 50% dei casi. Le aziende presenti in questo gruppo sono rappresentate in eguale misura da societa' e da ditte individuali. Operano con una struttura organizzativa che prevede l'articolazione del personale in 6 addetti, di cui 4 dipendenti, e la presenza di spazi dedicati alla produzione e al magazzino (rispettivamente pari in media a 405 mq e 172 mq). Con riferimento alla dotazione di beni strumentali, nel cluster in esame si rileva la presenza di un numero elevato di teste per roccatura e dipanatura, testimonianza della spiccata specializzazione per la fase di roccatura. L'industria rappresenta la clientela principale di tale gruppo (in media l'88% dei ricavi), coerentemente con la modalita' organizzativa. L'area di mercato e' relativa prevalentemente all'ambito provinciale, regionale e pluriregionale. Cluster 4 - Aziende terziste non strutturate. Numerosita': 1.120. Tale raggruppamento comprende aziende terziste che operano in prevalenza come ditte individuali (69% dei rispondenti) dichiarando di lavorare per un numero limitato di committenti (da due a cinque nel 45% dei casi, e monocommittenti per il 25% dei soggetti). Le imprese del cluster hanno una struttura organizzativa modesta piu' contenuta di quella riscontrata negli altri gruppi, limitata a spazi di produzione (167 mq di media) e di magazzino (42 mq) e alla presenza di 2 addetti. Per quanto riguarda l'attivita' svolta, le aziende del cluster presentano un'ampia articolazione nelle lavorazioni anche se risulta prevalente la fabbricazione di tessuti a maglia. La tipologia di clientela e' rappresentata principalmente dall'industria (in media 63% dei ricavi), coerentemente con l'assoluta prevalenza nel cluster della lavorazione per conto terzi, cui si affianca una quota di produzione destinata ad artigiani (pari al 24% dei ricavi). L'area di mercato del gruppo e' limitata essenzialmente all'ambito locale: l'87% dei soggetti opera entro la provincia. Cluster 5 - Aziende di produzione di tessuti a maglia di grandi dimensioni. Numerosita': 105. Il cluster comprende aziende di grandi dimensioni che lavorano prevalentemente in conto proprio (91% dei ricavi in media) nella fabbricazione di tessuti a maglia. La natura giuridica, rappresentata in massima parte da societa' di capitale (68% dei rispondenti), evidenzia il carattere industriale delle imprese in esame. Si tratta di imprese che dispongono di elevate superfici di produzione (836 mq di media) e di magazzino (695 mq di media), cui sono affiancati spazi per altre attivita' gestionali quali gli uffici (in media 149 mq), che risultano rari e di modeste dimensioni negli altri cluster. Dispongono inoltre, quanto al personale, di 20 addetti articolati in tre impiegati di media e in un discreto numero di operai generici e specializzati (rispettivamente 5 e 7 di media). La produzione e' caratterizzata dalla presenza dell'intero ciclo di lavorazione che comprende progettazione/prototipia (76% dei soggetti), campionatura (84%), tessitura/smacchinatura dei tessuti a maglia (46%) e controllo di qualita' (71%). L'attivita' produttiva prevede inoltre un frequente ricorso a lavorazioni esterne (l'89% dei rispondenti affida a terzi in Italia una quota rilevante della produzione). La tipologia di clientela e' rappresentata in gran parte dal commercio all'ingrosso e al dettaglio (rispettivamente il 35% e il 21% dei ricavi) confermata dalla presenza significativa di 8 agenti in media, nonche' dall'industria con il 25% dei ricavi. Le aziende di tale gruppo operano su tutto il territorio nazionale con un'elevata incidenza di export (40% dei ricavi) sia verso i paesi europei sia extraeuropei. Cluster 6 - Aziende specializzate nella tessitura della lana e di altre fibre assimilate. Numerosita': 349. Il cluster e' costituito da imprese specializzate nella tessitura di fibre a taglio laniero prevalentemente in conto terzi (74% di media dei ricavi). La natura giuridica e' rappresentata per il 67% da societa'. La struttura organizzativa comprende, oltre agli spazi dedicati alla produzione (in media 30 mq), magazzini di dimensioni importanti (179 mq di media) e personale pari a 7 addetti di media, di cui 5 dipendenti. Si tratta di un cluster specializzato nel processo di tessitura, come testimoniano la fase di lavorazione indicata, i Kg prodotti in tessitura e la dotazione dei beni strumentali, caratterizzata dalla presenza di annodatrici e di telai (prevalentemente a pinza/proiettile, ma anche jaquard e di vario altro genere). Data la presenza rilevante di imprese che operano in conto terzi uno sbocco significativo e' offerto dal canale dell'industria (77% dei ricavi) cui si affiancano gli artigiani (10% dei ricavi) e, in misura minore, il commercio all'ingrosso (7%). L'area di mercato del cluster spazia dalla singola regione all'intero territorio nazionale, con casi di esportazione, in funzione delle diverse dimensioni e modalita' organizzative delle realta' produttive rappresentate. Cluster 7 - Aziende specializzate nella preparazione e filatura di lana cardata. Numerosita': 93. Il cluster e' costituito da aziende che eseguono, prevalentemente per terzi (93% dei ricavi), le fasi di preparazione e di filatura di lana cardata e di fibre a taglio laniero. Dichiarano un numero elevato di committenti (piu' di cinque per il 50% dei casi). La natura giuridica prevalente nelle imprese del gruppo e' la societa' di persone e di capitale (89% dei soggetti). Le realta' in esame operano con una struttura organizzativa piuttosto articolata: 12 addetti di cui 9 dipendenti; gli spazi dedicati alla produzione ammontano mediamente a 1.572 mq e quelli destinati al magazzino 255 mq. La specializzazione nella lavorazione della lana cardata, e' testimoniata dalla attivita' di cardatura nella fase di preparazione del filato e dalla successiva filatura a cardato. Sono presenti inoltre, anche se in misura residuale, altre operazioni tipiche della fabbricazione di lana cardata o rigenerata, quali la cernita di stracci, la battitura di sottoprodotti, e la sfilacciatura e garnettatura. Per quanto riguarda la dotazione di beni strumentali si rileva la presenza significativa di battitrici, carde e fusi. Le aziende del cluster destinano la propria produzione quasi esclusivamente all'industria (95% dei ricavi) in coerenza con la modalita' organizzativa di contoterzisti. L'area di mercato del gruppo spazia dal livello locale al pluriregionale, con alcuni casi di estensione all'ambito nazionale. 1.3 Definizione della funzione di ricavo. Una volta suddivise le imprese in gruppi omogenei e' necessario determinare, per ciascun gruppo omogeneo, la funzione matematica che meglio si adatta all'andamento dei ricavi delle imprese appartenenti al gruppo in esame. Per determinare tale funzione si' e' ricorso alla Regressione Multipla(3). La stima della "funzione di ricavo" e' stata effettuata individuando la relazione tra il ricavo (variabile dipendente) e alcuni dati contabili e strutturali delle imprese (variabili indipendenti). E' opportuno rilevare che prima di definire il modello di regressione si e' proceduto ad effettuare un'analisi sui dati delle imprese per verificare le condizioni di "normalita' economica" nell'esercizio dell'attivita' e per scartare le imprese anomale; cio' si e' reso necessario al fine di evitare possibili distorsioni nella determinazione della "funzione di ricavo". In particolare sono state escluse le imprese che presentano: - (costo del venduto + costo per la produzione dei servizi) dichiarato negativo; - costi e spese dichiarati nel quadro M superiori ai ricavi dichiarati. Successivamente e' stato utilizzato un indicatore economico-contabile specifico dell'attivita' in esame: - Rendimento per addetto = (ricavi - costo del venduto - costo per la produzione dei servizi) / numero addetti)4/1.000; dove: - costo del venduto = esistenze iniziali + acquisti di merci e materie prime - rimanenze finali; - numero addetti (ditte individuali) = 1 + numero dirigenti + numero quadri + numero impiegati + numero operai generici + numero operai qualificati e specializzati + numero dipendenti a tempo parziale + numero apprendisti + numero assunti con contratti di formazione e lavoro o a termine + mumero lavoranti a domicilio + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attivita' prevalentemente nell'impresa + numero collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell'impresa; - numero addetti (societa') = numero dirigenti + numero quadri + numero impiegati + numero operai generici + numero operai qualificati e specializzati + numero dipendenti a tempo parziale + numero apprendisti + numero assunti con contratti di formazione e lavoro o a termine + numero lavoranti a domicilio + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attivita' prevalentemente nell'impresa + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell'impresa + numero soci con occupazione prevalente nell'impresa + numero amministratori non soci. Per ogni gruppo omogeneo e' stata calcolata la distribuzione ventilica dell'indicatore precedentemente definito e poi sono state selezionate le imprese che presentavano valori dell'indicatore all'interno di un determinato intervallo per costituire il campione di riferimento. Per il rendimento per addetto sono stati scelti i seguenti intervalli: - dall'estremo superiore del 4 ventile all'estremo superiore del 19 ventile, per il cluster 1; - dall'estremo superiore del 5 ventile all'estremo superiore del 19 ventile, per il cluster 2 e 4; - dall'estremo superiore del 3 ventile all'estremo superiore del 20 ventile, per il cluster 3; - dall'estremo superiore del 4 ventile all'estremo superiore del 20 ventile, per il cluster 5; - dall'estremo superiore del 2 ventile all'estremo superiore del 19 ventile, per il cluster 6; - dall'estremo superiore del 1 ventile all'estremo superiore del 20 ventile, per il cluster 7. Cosi' definito il campione di imprese di riferimento, si e' proceduto alla definizione della "funzione di ricavo" per ciascun gruppo omogeneo. Per la determinazione della "funzione di ricavo" sono state utilizzate sia variabili contabili (quadro M del questionario) sia variabili strutturali. La scelta delle variabili significative e' stata effettuata con il metodo stepwise. Una volta selezionate le variabili, la determinazione della "funzione di ricavo" si e' ottenuta applicando il metodo dei minimi quadrati generalizzati, che consente di controllare l'eventuale presenza di variabilita' legata a fattori dimensionali (eteroschedasticita'). Affinche' il modello di regressione non risentisse degli effetti derivanti da soggetti anomali (outliers), sono stati esclusi tutti coloro che presentavano un valore dei residui (R di Student) al di fuori dell'intervallo compreso tra i valori -2,5 e +2,5. Nell'allegato 3.A vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti delle "funzioni di ricavo". 2. Applicazione degli studi di settore all'universo dei contribuenti Per la determinazione del ricavo della singola impresa sono previste due fasi: - l'Analisi Discriminante(5); - la stima del ricavo di riferimento. Nell'allegato 3.B vengono riportate le variabili strutturali risultate significative nell'Analisi Discriminante. Non si e' proceduto nel modo standard di operare dell'Analisi Discriminante in cui si attribuisce univocamente un contribuente al gruppo di massima probabilita'; infatti, a parte il caso in cui la distribuzione di probabilita' si concentra totalmente su di un unico gruppo omogeneo, sono considerate sempre le probabilita' di appartenenza a ciascuno dei gruppi omogenei. Per ogni impresa viene determinato il ricavo di riferimento puntuale ed il relativo intervallo di confidenza. Tale ricavo e' dato dalla media dei ricavi di riferimento di ogni gruppo omogeneo, calcolati come somma dei prodotti fra i coefficienti del gruppo stesso e le variabili dell'impresa, ponderata con le relative probabilita' di appartenenza. Anche l'intervallo di confidenza e' ottenuto come media degli intervalli di confidenza al livello del 99,99% per ogni gruppo omogeneo, ponderata con le relative probabilita' di appartenenza. - Note (1) L'Analisi in Componenti Principali e' una tecnica statistica che permette di ridurre il numero delle variabili originarie di una matrice di dati quantitativi in un numero inferiore di nuove variabili dette componenti principali tra loro ortogonali (indipendenti, incorrelate) che spieghino il massimo possibile della varianza totale delle variabili originarie, per rendere minima la perdita di informazione; le componenti principali (fattori) sono ottenute come combinazione lineare delle variabili originarie. (2) La Cluster Analysis e' una tecnica statistica che, in base ai fattori dell'analisi in componenti principali, permette di identificare gruppi omogenei di imprese (cluster); in tal modo le imprese che appartengono allo stesso gruppo omogeneo presentano caratteristiche strutturali simili. (3) La Regressione Multipla e' una tecnica statistica che permette di interpolare i dati con un modello statistico-matematico che descrive l'andamento della variabile dipendente in funzione di una serie di variabili indipendenti relativamente alla loro significativita' statistica. (4) Le frequenze relative ai dipendenti sono state normalizzate all'anno in base alle giornate retribuite. (5) L'Analisi Discriminante e' una tecnica che consente di associare ogni impresa ad uno dei gruppi omogenei individuati per la sua attivita', attraverso la definizione di una probabilita' di appartenenza a ciascuno dei gruppi stessi.
Alleagto 3A ----> Vedere allegato da pag. 26 a pag. 27 del S.O. <----
Allegato 3.B VARIABILI DELL'ANALISI DISCRIMINANTE Quadro A: Numero delle giornate retribuite per i dirigenti. Numero delle giornate retribuite per i quadri. Numero delle giornate retribuite per gli impiegati. Quadro B: Mq locali destinati alla produzione. Mq locali destinati a uffici. Quadro D: Spese per servizi integrativi o sostitutivi dei mezzi propri. Quadro E: Numero committenti. Lavorazione affidata a terzi Italia. Lavorazione affidata a terzi U.E. Lavorazione affidata a terzi extra U.E. Numero agenti e rappresentanti esclusivi. Numero agenti e rappresentanti non esclusivi. Spese di pubblicita', propaganda e rappresentanza. Area di mercato nazionale. Area di mercato estero U.E. Area di mercato estero extra U.E. Tipologia di clientela: commercio all'ingrosso. Tipologia di clientela: commercio al dettaglio. Quadro G: Fasi di lavorazione: progettazione/prototipia. Fasi di lavorazione: campionatura. Preparazione alla filatura: kg prodotti. Preparazione alla filatura: produzione conto proprio (%). Preparazione alla filatura: cardatura. Filatura: produzione conto proprio (%). Filatura: filatura a cardato (kg prodotti). Filatura: filatura a pettine (kg prodotti). Lavorazione filati: roccatura e dipanatura (kg prodotti). Lavorazione filati: annodatura. Tessitura: kg prodotti. Tessitura: produzione conto proprio (%). Tessitura: produzione conto terzi (%). Lavorazione tessuti a maglia: prodotti conto proprio (%). Lavorazione tessuti a maglia: prodotti conto terzi (%). Lavorazione tessuti a maglia: maglia a catena (kg prodotti). Quadro I: Numero battitrici. Numero pettinatrici. Numero carde finitrici e divisori. Numero fusi ad anello installati. Numero fusi per filatura a fuso cavo. Numero teste per roccatura e dipanatura. Numero teste a doppia torsione per ritorcitura. Numero fusi fantasia per ritorcitura. Numero annodatrici. Numero telai a navetta. Numero telai ad aria. Numero telai a pinze/proiettile. Numero telai ad acqua. Numero telai a jacquard (a pinza, a proiettile, ad aria, ad acqua). Numero telai jacquard a navetta. Numero telai circolari. Numero telai tubolari. |
| Allegato 4 SD16U NOTA TECNICA E METODOLOGICA 1. Criteri per la costruzione dello studio di settore Di seguito vengono esposti i criteri seguiti per la costruzione dello studio di settore. Oggetto dello studio e' l'attivita' economica rispondente al codice ISTAT: - 18.22.2 - Confezione su misura di vestiario. La finalita' perseguita e' di determinare un "ricavo potenziale" tenendo conto non solo di variabili contabili, ma anche di variabili strutturali in grado di determinare il risultato di un'impresa. A tale scopo, nell'ambito dello studio, vanno individuate le relazioni tra le variabili contabili e le variabili strutturali, per analizzare i possibili processi produttivi e i diversi modelli organizzativi impiegati nell'espletamento dell'attivita'. Al fine di conoscere le informazioni relative alle strutture produttive in oggetto si e' progettato ed inviato ai contribuenti interessati un questionario per rilevare tali informazioni (il codice del questionario relativo allo studio in oggetto e' SD16). Il numero dei questionari inviati e' stato pari a 4.792. I questionari restituiti sono stati 2.547, pari al 53,1% degli inviati. Sui questionari sono state condotte analisi statistiche per rilevare la completezza, la correttezza e la coerenza delle informazioni in essi contenute. Tali analisi hanno comportato, ai fini della definizione dello studio, lo scarto di 422 questionari, pari al 16,6% dei questionari rientrati. I principali motivi di scarto sono stati: - presenza di attivita' secondarie con un'incidenza sui ricavi complessivi superiore al 20%, ad eccezione di attivita' quali la commercializzazione diretta di prodotti finiti; - quadro B del questionario (unita' locali) non compilato; - compilazione di piu' quadri B; - quadro E del questionario (produzione e commercializzazione) non compilato; - quadro G del questionario (elementi specifici dell'attivita') non compilato; - quadro M del questionario (elementi contabili) non compilato; - non compilazione delle superfici dei locali destinati alla produzione ad uso esclusivo dell'attivita' o ad uso promiscuo dell'abitazione, presenti nel quadro B del questionario; - errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia di clientela (quadro E del questionario); - ricavi dichiarati maggiori di 10 miliardi di lire; - incongruenze fra i dati strutturali e i dati contabili contenuti nel questionario. A seguito degli scarti effettuati, il numero dei questionari oggetto delle successive analisi e' risultato pari a 2.125. 1.1 Identificazione del gruppi omogenei. Per segmentare le imprese oggetto dell'analisi in gruppi omogenei sulla base degli aspetti strutturali, si e' ritenuta appropriata una strategia di analisi che combina due tecniche statistiche: - una tecnica basata su un approccio di tipo multivariato, che si e' configurata come un'analisi fattoriale del tipo Analyse des donne'es e nella fattispecie come un'Analisi in Componenti Principali(1); - un procedimento di Cluster Analysis(2). L'utilizzo combinato delle due tecniche e' preferibile rispetto a un'applicazione diretta delle tecniche di clustering. In effetti, tanto maggiore e' il numero di variabili su cui effettuare il procedimento di classificazione, tanto piu' complessa e meno precisa risulta l'operazione di clustering. Per limitare l'impatto di tale problematica, la classificazione dei contribuenti e' stata effettuata a partire dai risultati dell'analisi fattoriale, basandosi quindi su un numero ridotto di variabili (i fattori) che consentono, comunque, di mantenere il massimo delle informazioni originarie. In un procedimento di clustering di tipo multidimensionale, quale quello adottato, l'omogeneita' dei gruppi deve essere interpretata, non tanto in rapporto alle caratteristiche delle singole variabili, quanto in funzione delle principali interrelazioni esistenti tra le variabili esaminate che contraddistinguono il gruppo stesso e che concorrono a definirne il profilo. Le variabili prese in esame nell'Analisi in Componenti Principali sono quelle presenti in tutti i quadri di cui si compone il questionario ad eccezione del quadro M che contiene i dati contabili presenti nella dichiarazione dei redditi. Tale scelta nasce dall'esigenza di caratterizzare le imprese in base ai possibili modelli organizzativi, alle diverse tipologie di attivita', al comparto di riferimento, alla profondita' del ciclo produttivo, etc.; tale caratterizzazione e' possibile solo utilizzando le informazioni relative alle strutture operative e a tutti quegli elementi specifici che caratterizzano le diverse realta' economiche e produttive di un'impresa. I fattori risultanti dall'Analisi in Componenti Principali vengono analizzati in termini di significativita' sia economica sia statistica, al fine di individuare quelli che colgono i diversi aspetti strutturali delle attivita' oggetto dello studio. La Cluster Analysis ha consentito di identificare nove gruppi omogenei di imprese. I principali aspetti strutturali delle imprese considerati nell'analisi sono: - il comparto di riferimento; - l'uso promiscuo dell'abitazione; - la profondita' del ciclo produttivo (ciclo completo, parziale e riparazione/rimessa a misura). 1.2 Descrizione del gruppi omogenei. Di seguito vengono riportate le descrizioni di ciascuno dei gruppi omogenei (cluster). Cluster 1 - Sartorie specializzate nella confezione di divise e uniformi. Numerosita': 67. La struttura organizzativa delle aziende di questo cluster e' tipica delle imprese artigianali. Si tratta prevalentemente di ditte individuali (91% dei soggetti), dove il titolare dell'attivita' e' direttamente coinvolto nel processo di produzione e normalmente non e' affiancato da altri addetti; gli spazi destinati all'esercizio dell'attivita' sono limitati: 30 mq di produzione ad uso esclusivo e scarsa presenza di magazzino. Si tratta di realta' che operano con ciclo di produzione generalmente completo. Il compatto di attivita' prevalente e' costituito da divise e uniformi (in media il 76% dei capi realizzati). La dotazione strumentale media e' composta da 2 macchine da cucire e i macchina per stiratura. La clientela e' costituita principalmente da societa', associazioni ed enti (in media l'84% dei ricavi), con un'area di mercato provinciale (76% dei soggetti). Cluster 2 - Piccoli laboratori artigiani specializzati nella rimessa a misura e nella riparazione. Numerosita': 297. La struttura organizzativa delle aziende di questo cluster e' molto semplice: si tratta quasi esclusivamente di ditte individuali (97% dei casi), dove il titolare generalmente non e' coadiuvato da altri addetti nello svolgimento dell'attivita'. E' limitata la disponibilita' di spazi destinati all'esercizio dell'attivita': 22 mq di produzione ad uso esclusivo in media e esigua presenza di magazzino. Si tratta di aziende specializzate nella rimessa a misura e riparazione (in media l'89% dei ricavi) di capi di sartoria maschile e femminile; infatti questo e' il cluster in cui il numero di capi confezionati e' il minore in assoluto. La dotazione strumentale media e' composta da 1 macchina da cucire e 1 macchina per stiratura. La clientela e' costituita principalmente da privati (in media l'80% dei ricavi) e da societa', associazioni ed enti (18%); l'area di mercato e' provinciale (85% dei soggetti). Cluster 3 - Sartorie specializzate nella confezione di capispalla per donna. Numerosita': 372. La struttura organizzativa delle aziende di questo cluster e' semplice: nel 92% dei casi, si tratta di ditte individuali in cui il titolare e' direttamente coinvolto nell'attivita' di produzione e non e' generalmente coadiuvato da altri addetti. Gli spazi destinati all'esercizio ad uso esclusivo dell'attivita' sono pari a 34 mq medi. Si tratta di aziende in conto proprio che operano con ciclo di produzione completo (in media l'86% dei ricavi). L'attivita' rientra nell'ambito della sartoria femminile (in media il 91% dei ricavi) con forte prevalenza del comparto relativo alla confezione di capispalla (in media il 53% dei capi lavorati). La dotazione strumentale media e' composta da 2 macchine da cucire, 1 macchina taglia e cuci e 1 macchina per stiratura. La clientela e' costituita esclusivamente da privati (in media il 97% dei ricavi), con un'area di mercato provinciale (83% dei soggetti). Cluster 4 - Piccole sartorie tradizionali con uso promiscuo dell'abitazione. Numerosita': 275. La struttura organizzativa delle aziende di questo cluster e' tipicamente artigianale: si tratta, nella totalita' dei casi, di ditte individuali dove e' presente quasi esclusivamente il titolare. Si caratterizzano per il fatto di non presentare spazi dedicati esclusivamente all'esercizio dell'attivita', ma di ricorrere all'uso promiscuo dell'abitazione (in media 27 mq). Si tratta di aziende con ciclo di produzione generalmente completo (in media l'84% dei ricavi), che operano sia nell'ambito della sartoria femminile (in media il 65% dei ricavi) sia in quello della sartoria maschile (34%) e sono specializzate principalmente nella confezione di capispalla (in media il 60% dei capi confezionati). La dotazione strumentale media e' composta da 1 macchina da cucire e 1 macchina per stiratura. La clientela e' costituita quasi esclusivamente da privati (in media il 90% dei ricavi), con un'area di mercato provinciale (77% dei soggetti). Cluster 5 - Piccoli laboratori artigiani operanti in conto terzi. Numerosita': 141. Anche la struttura organizzativa delle aziende di questo cluster e' tipica delle aziende artigianali (il 96% e' costituito da ditte individuali) dove il titolare non e' affiancato da dipendenti, e le dimensioni dei locali destinati all'attivita' sono esigue (in media 26 mq ad uso esclusivo). Sono soggetti operanti prevalentemente in conto terzi (in media l'84% dei ricavi), con ciclo di produzione spesso parziale. L'attivita' rientra nell'ambito della sartoria femminile (in media il 66% dei ricavi) e, in misura inferiore, in quello della sartoria maschile (27%), con presenza nei compatti dei capispalla (in media il 49% dei capi realizzati), della camiceria (13%) e della maglieria (18%, la percentuale piu' elevata in assoluto). La dotazione strumentale comprende in media 1 macchina da cucire e 1 macchina taglia e cuci. La clientela e' costituita da societa', enti e associazioni (in media il 50% dei ricavi) e altri (42%). In considerazione della limitata capacita' produttiva offerta dai soggetti, dell'attivita' svolta in conto terzi e della presenza di un ciclo spesso parziale, si puo' ipotizzare che la voce "altri" sia costituita da altre sartorie. Presentano un'area di mercato prevalentemente provinciale (70% dei soggetti), in alcuni casi nazionale (18%). Cluster 6 - Laboratori artigiani operanti in conto terzi. Numerosita': 96. La struttura organizzativa delle aziende di questo cluster e' piu' articolata rispetto ai restanti cluster. La presenza delle ditte individuali e' minore (85% dei casi) e, corrispondentemente si rileva una limitata diffusione delle societa' (15%), si osserva inoltre un numero piu' elevato di addetti: il titolare e' coadiuvato in media da 2 dipendenti. Le dimensioni dei locali dedicati all'esercizio esclusivo dell'attivita' sono superiori alla media (74 mq). Sono soggetti operanti prevalentemente in conto terzi (in media l'80% dei ricavi), con ciclo di produzione spesso parziale. L'attivita' rientra nell'ambito della sartoria femminile (in media il 66% dei ricavi) e, in misura inferiore, in quello della sartoria maschile (26%), con particolare presenza nel comparto della camiceria (in media il 41% dei capi lavorati), seguito dai capispalla (38%) e dalla maglieria (12%). La dotazione strumentale e' superiore alla media e comprende 5 macchine da cucire, 2 macchine taglia e cuci, 1 per stiratura e 2 per rifinitura. La clientela e' costituita principalmente da societa', enti e associazioni (in media il 77% dei ricavi) e presentano un'area di mercato sia provinciale (55% dei casi) che nazionale (40%). Cluster 7 - Sartorie specializzate nella confezione di abiti da cerimonia. Numerosita': 203. La struttura organizzativa delle aziende di questo cluster e' semplice: si tratta in prevalenza di ditte individuali (97% dei casi), con presenza quasi esclusiva del titolare. Gli spazi destinati all'esercizio ad uso esclusivo dell'attivita' sono pari a 29 mq in media. Si tratta di aziende in conto proprio con ciclo di produzione generalmente completo (in media l'82% dei ricavi). L'attivita' rientra principalmente nell'ambito della sartoria femminile (in media il 63% dei ricavi) e in misura inferiore in quello della sartoria maschile (34%) con specializzazione nel comparto della confezione di abiti da cerimonia (in media il 69% dei capi confezionati). La dotazione strumentale e' composta in media da 2 macchine da cucire e 1 macchina per stiratura. La clientela e' rappresentata esclusivamente da privati (in media il 97% dei ricavi), con un'area di mercato provinciale (84% dei casi). Cluster 8 - Sartorie specializzate nella confezione di abiti per uomo. Numerosita': 474. Si tratta di aziende con struttura tipicamente artigianale (ditte individuali nel 95% dei casi) dove il titolare dell'attivita' non viene, generalmente, affiancato da altri addetti e con limitati spazi dedicati ad uso esclusivo della produzione (30 mq). L'attivita' in conto proprio prevede un ciclo di produzione completo (in media il 90% dei ricavi) e riguarda quasi esclusivamente la sartoria maschile (in media il 92% dei ricavi), con specializzazione nel comparto dei capispalla (in media l'80% dei capi realizzati). La dotazione di beni strumentali e' formata in media da 2 macchine da cucire e 1 macchina per la stiratura. La clientela e' costituita da privati (in media il 96% dei ricavi) e l'area di mercato e' prevalentemente provinciale (l'80% dei soggetti). Cluster 9 - Sartorie specializzate nella produzione di abiti da sposa. Numerosita': 152. La struttura organizzativa delle aziende di questo cluster e' leggermente piu' articolata rispetto alla maggioranza dei cluster esaminati: si tratta di ditte individuali nell'85% dei casi, con la presenza di 2 addetti in media. Per quanto riguarda i locali dedicati all'esercizio dell'attivita' si rileva una maggiore articolazione degli spazi; difatti accanto ai mq di produzione (in media 39 mq), si osserva la presenza di spazi per l'esposizione della merce (in media 21 mq), spazi per magazzino (in media 11 mq) e per la vendita in locali contigui (in media 9 mq). Si tratta di aziende operanti esclusivamente in conto proprio con ciclo di produzione completo (in media l'85% dei ricavi). L'attivita' caratteristica e' la sartoria femminile (in media il 93% dei ricavi) con specializzazione nel comparto degli abiti da sposa (il 78% dei capi realizzati) La dotazione strumentale media e' composta da 2 macchine da cucire, 1 macchina taglia e cuci e 1 macchina per stiratura. La clientela e' costituita esclusivamente da privati (in media il 97% dei ricavi), con un'area di mercato prevalentemente provinciale (79% dei soggetti) e nazionale (nel 18% dei casi). 1.3 Definizione della funzione di ricavo. Una volta suddivise le imprese in gruppi omogenei e' necessario determinare, per ciascun gruppo omogeneo, la funzione matematica che meglio si adatta all'andamento dei ricavi delle imprese appartenenti al gruppo in esame. Per determinare tale funzione si e' ricorso alla Regressione Multipla(3). La stima della "funzione di ricavo" e' stata effettuata individuando la relazione tra il ricavo (variabile dipendente) e alcuni dati contabili e strutturali delle imprese (variabili indipendenti). E' opportuno rilevare che prima di definire il modello di regressione si e' proceduto ad effettuare un'analisi sui dati delle imprese per verificare le condizioni di "normalita' economica" nell'esercizio dell'attivita' e per scartare le imprese anomale; cio' si e' reso necessario al fine di evitare possibili distorsioni nella determinazione della "funzione di ricavo". In particolare sono state escluse le imprese che presentano: - (costo del venduto + costo per la produzione di servizi) dichiarato negativo; - costi e spese dichiarati nel quadro M superiori ai ricavi dichiarati. Successivamente e' stato utilizzato un indicatore economicocontabile specifico dell'attivita' in esame: - rendimento per addetto = (ricavi - costo del venduto - costo per la produzione dei servizi)/numero addetti(4)/1.000 dove: costo del venduto = esistenze iniziali - rimanenze finali + acquisti di merci e materie prime; numero addetti (ditte individuali) = 1 + numero dirigenti + numero quadri + numero impiegati + numero operai generici + numero operai qualificati e specializzati + numero dipendenti a tempo parziale + numero apprendisti + numero assunti con contratti di formazione e lavoro o a termine + numero lavoranti a domicilio + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attivita' prevalentemente nell'impresa + numero collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell'impresa; numero addetti (societa') = numero dirigenti + numero quadri + numero impiegati + numero operai generici + numero operai qualificati e specializzati + numero dipendenti a tempo parziale + numero apprendisti + numero assunti con contratti di formazione e lavoro o a termine + numero lavoranti a domicilio + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attivita' prevalentemente nell'impresa + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell'impresa + numero soci con occupazione prevalente nell'impresa + numero amministratori non soci. Per ogni gruppo omogeneo e' stata calcolata la distribuzione ventilica dell'indicatore precedentemente definito e poi sono state selezionate le imprese che presentavano valori dell'indicatore all'interno di un determinato intervallo per costituire il campione di riferimento. Per il rendimento per addetto sono stati scelti i seguenti intervalli: - dall'estremo superiore del 1 ventile all'estremo superiore del 19 ventile, per il cluster 1; - dall'estremo superiore del 2 ventile all'estremo superiore del 19 ventile, per i cluster 5 e 6; - dall'estremo superiore del 3 ventile all'estremo superiore del 19 ventile, per i cluster 3, 4, 7, 8, e 9; - dall'estremo superiore del 4 ventile all'estremo superiore del 19 ventile, per il cluster 2. Cosi' definito il campione di imprese di riferimento, si e' proceduto alla definizione della "funzione di ricavo" per ciascun gruppo omogeneo. Per la determinazione della "funzione di ricavo" sono state utilizzate sia variabili contabili (quadro M del questionario) sia variabili strutturali. La scelta delle variabili significative e' stata effettuata con il metodo stepwise. Una volta selezionate le variabili, la determinazione della "funzione di ricavo" si e' ottenuta applicando il metodo dei minimi quadrati generalizzati, che consente di controllare l'eventuale presenza di variabilita' legata a fattori dimensionali (eteroschedasticita'). Affinche' il modello di regressione non risentisse degli effetti derivanti da soggetti anomali (outliers), sono stati esclusi tutti coloro che presentavano un valore dei residui (R di Student) al di fuori dell'intervallo compreso tra i valori -2,5 e +2,5. Nella definizione della "funzione di ricavo" si e' tenuto conto anche delle possibili differenze di risultati economici legate al luogo di svolgimento dell'attivita'. A tale scopo si sono utilizzati i risultati di uno studio relativo alla territorialita' generale(5) che ha avuto come obiettivo la suddivisione del territorio nazionale in aree omogenee in rapporto al: - grado di benessere; - livello di qualificazione professionale; - struttura economica. Nella definizione della funzione di ricavo le aree territoriali sono state rappresentate con un insieme di variabili dummy ed e' stato analizzata la loro interazione con la variabile "logaritmo del valore dei beni strumentali". Tali variabili hanno prodotto, ove le differenze territoriali non fossero state colte completamente nella Cluster Analysis, valori correttivi da applicare, nella stima del ricavo di riferimento, al coefficiente della variabile "logaritmo del valore dei beni strumentali". Nell'allegato 4.A vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti delle "funzioni di ricavo". 2. Applicazione degli studi di settore all'universo dei contribuenti Per la determinazione del ricavo della singola impresa sono previste due fasi: - l'Analisi Discriminante(6); - la stima del ricavo di riferimento. Nell'allegato 4.B vengono riportate le variabili strutturali risultate significative nell'Analisi Discriminante. Non si e' proceduto nel modo standard di operare dell'Analisi Discriminante in cui si' attribuisce univocamente un contribuente al gruppo di massima probabilita'; infatti, a parte il caso in cui la distribuzione di probabilita' si concentra totalmente su di un unico gruppo omogeneo, sono considerate sempre le probabilita' di appartenenza a ciascuno dei gruppi omogenei. Per ogni impresa viene determinato il ricavo di riferimento puntuale ed il relativo intervallo di confidenza. Tale ricavo e' dato dalla media dei ricavi di riferimento di ogni gruppo omogeneo, calcolati come somma dei prodotti fra i coefficienti del gruppo stesso e le variabili dell'impresa, ponderata con le relative probabilita' di appartenenza. Anche l'intervallo di confidenza e' ottenuto come media degli intervalli di confidenza al livello del 99,99% per ogni gruppo omogeneo, ponderata con le relative probabilita' di appartenenza. Note (1) L'Analisi in Componenti Principali e' una tecnica statistica che permette di ridurre il numero delle variabili originarie di una matrice di dati quantitativi in un numero inferiore di nuove variabili dette componenti principali tra loro ortogonali (indipendenti, incorrelate) che spieghino il massimo possibile della varianza totale delle variabili originarie, per rendere minima la perdita di informazione; le componenti principali (fattori) sono ottenute come combinazione lineare delle variabili originarie. (2) La Cluster Analysis e' una tecnica statistica che, in base ai fattori dell'analisi in componenti principali, permette di identificare gruppi omogenei di imprese (cluster); in tal modo le imprese che appartengono allo stesso gruppo omogeneo presentano caratteristiche strutturali simili. (3) La Regressione Multipla e' una tecnica statistica che permette di interpolare i dati con un modello statistico-matematico che descrive l'andamento della variabile dipendente in funzione di una serie di variabili indipendenti relativamente alla loro significativita' statistica. (4) Le frequenze relative ai dipendenti sono state normalizzate all'anno di base alle giornate retribuite. (5) I criteri e le conclusioni dello studio sono riportate nell'apposito decreto ministeriale. (6) L'Analisi Discriminante e' una tecnica che consente di associare ogni impresa ad uno dei gruppi omogenei individuati per la sua attivita', attraverso la definizione di una probabilita' di appartenenza a ciascuno dei gruppi stessi.
Allegato 4A VARIABILE E COEFFICIENTI DELLE FUNZIONI DI RICAVO ----> Vedere allegato da pag. 32 a pag. 33 del S.O. <----
Allegato 4.B VARIABILI DELL'ANALISI DISCRIMINANTE Quadro A: Numero delle giornate retribuite per i dirigenti. Numero delle giornate retribuite per i quadri. Numero delle giornate retribuite per gli impiegati. Numero delle giornate retribuite per gli operai generici. Numero delle giornate retribuite per gli operai qualificati e specializzati. Numero delle giornate retribuite per i dipendenti a tempo parziale. Numero delle giornate retribuite per gli apprendisti. Numero delle giornate retribuite per gli assunti con contratti di formazione e lavoro o a termine. Numero delle giornate retribuite dei lavoranti a domicilio. Numero dei collaboratori coordinati e continuativi che prestano attivita' prevalentemente nell'impresa. Numero dei collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale. Numero degli associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell'impresa. Numero dei soci con occupazione prevalente nell'impresa. Quadro B: Mq dei locali destinati alla produzione. Mq dei locali destinati a deposito. Mq dei locali destinati ad esposizione. Mq dei locali destinati ad altri servizi. Mq dei locali destinati all'esercizio dell'attivita'. Mq abitazione. Mq locali comuni. Mq locali destinati alla vendita. Quadro E: Spese di pubblicita', propaganda e rappresentanza. Numero di giorni di partecipazione a fiere e mostre. Tipologia di clientela: Privati. Tipologia di clientela: Societa', associazioni o enti. Tipologia di clientela: Altri. Quadro G: Tipologia di attivita': Sartoria maschile. Tipologia di attivita': Sartoria femminile. Specializzazione: Capospalla (numero capi). Specializzazione: Camiceria e pigiameria (numero capi). Specializzazione: Maglieria (numero capi). Specializzazione: Divise ed uniformi (numero capi). Specializzazione: Costumi teatrali (numero capi). Specializzazione: Abiti da sposa (numero capi). Specializzazione: Abiti da cerimonia (numero capi). Lavorazione: Ciclo completo. Lavorazione: Rimessa a misura e riparazioni. Numero di giorni di partecipazione a sfilate. Quadro I: Macchine per cucire normali o a piu' aghi (numero). Macchine taglia e cuci (numero). Macchine per stiratura (numero). Macchine accessorie per rifinitura (numero). |
| Allegato 5 SD18U NOTA TECNICA E METODOLOGICA 1. Criteri per la costruzione dello studio di settore Di seguito vengono esposti i criteri seguiti per la costruzione dello studio di settore. Oggetto dello studio sono le attivita' economiche rispondenti ai codici ISTAT: - 26.21.0 - Fabbricazione di prodotti in ceramica per usi domestici e ornamentali; - 26.30.0 - Fabbricazione di piastrelle e lastre in ceramica per pavimenti e rivestimenti; - 26.40.0 - Fabbricazione di mattoni, tegole ed altri prodotti per l'edilizia in terracotta. La finalita' perseguita e' di determinare un "ricavo potenziale" tenendo conto non solo di variabili contabili, ma anche di variabili strutturali in grado di determinare il risultato di un'impresa. A tale scopo, nell'ambito dello studio, vanno individuate le relazioni tra le variabili contabili e le variabili strutturali, per analizzare i possibili processi produttivi e i diversi modelli organizzativi impiegati nell'espletamento dell'attivita'. Al fine di conoscere le informazioni relative alle strutture produttive in oggetto si e' progettato ed inviato ai contribuenti interessati un questionario per rilevare tali informazioni (il codice del questionario relativo allo studio in oggetto e' SD18). Il numero dei questionari inviati e' stato pari a 3.526, di cui 2.709 relativi al codice 26.21.0, 341 relativi al codice 26.30.0 e 476 al codice 26.40.0. I questionari restituiti sono stati 1.858 (rispettivamente 1.473, 180 e 205 per i tre codici), pari al 52,7% degli inviati. Sui questionari sono state condotte analisi statistiche per rilevare la completezza, la correttezza e la coerenza delle informazioni in essi contenute. Tali analisi hanno comportato, ai fini della definizione dello studio, lo scarto di 401 questionari, pari al 21,6% dei questionari rientrati. I principali motivi di scarto sono stati: - presenza di attivita' secondarie con un'incidenza sui ricavi complessivi superiore al 20%, ad eccezione di attivita' quali la commercializzazione diretta di prodotti finiti; - quadro B del questionario (unita' locali) non compilato; - compilazione di piu' quadri B; - quadro E del questionario (produzione e commercializzazione) non compilato; - quadro G del questionario (elementi specifici dell'attivita') non compilato; - quadro M del questionario (elementi contabili) non compilato; - compilazione di piu' quadri N (punti destinati all'esercizio esclusivo della vendita al dettaglio); - non compilazione delle superfici dei locali destinati alla produzione presenti nel quadro B del questionario; - errata compilazione delle percentuali relative alle modalita' di produzione in conto proprio/conto terzi e commercializzazione (quadro E del questionario); - errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia di clientela (quadro E del questionario); - ricavi dichiarati maggiori di 10 miliardi di lire; - incongruenze fra i dati strutturali e i dati contabili contenuti nel questionario. A seguito degli scarti effettuati, il numero dei questionari oggetto delle successive analisi e' risultato pari a 1.457. 1.1 Identificazione dei gruppi omogenei. Per segmentare le imprese oggetto dell'analisi in gruppi omogenei sulla base degli aspetti strutturali, si e' ritenuta appropriata una strategia di analisi che combina due tecniche statistiche: - una tecnica basata su un approccio di tipo multivariato, che si e' configurata come un'analisi fattoriale del tipo Analyse des donne'es e nella fattispecie come un'Analisi in Componenti Principali (1); - un procedimento di Cluster Analysis(2). L'utilizzo combinato delle due tecniche e' preferibile rispetto a un'applicazione diretta delle tecniche di clustering. In effetti, tanto maggiore e' il numero di variabili su cui effettuare il procedimento di classificazione, tanto piu' complessa e meno precisa risulta l'operazione di clustering. Per limitare l'impatto di tale problematica, la classificazione dei contribuenti e' stata effettuata a partire dai risultati dell'analisi fattoriale, basandosi quindi su un numero ridotto di variabili (i fattori) che consentono, comunque, di mantenere il massimo delle informazioni originarie. In un procedimento di clustering di tipo multidimensionale, quale quello adottato, l'omogeneita' dei gruppi deve essere interpretata, non tanto in rapporto alle caratteristiche delle singole variabili, quanto in funzione delle principali interrelazioni esistenti tra le variabili esaminate che contraddistinguono il gruppo stesso e che concorrono a definirne il profilo. Le variabili prese in esame nell'Analisi in Componenti Principali sono quelle presenti in tutti i quadri di cui si compone il questionario ad eccezione del quadro M che contiene i dati contabili presenti nella dichiarazione dei redditi. Tale scelta nasce dall'esigenza di caratterizzare le imprese in base ai possibili modelli organizzativi, alle diverse tipologie di clientela, all'area di mercato, alle diverse modalita' di espletamento dell'attivita' (materie prime, tipo di prodotto, fasi del ciclo produttivo), ecc.; tale caratterizzazione e' possibile solo utilizzando le informazioni relative alle strutture operative, al mercato di riferimento e a tutti quegli elementi specifici che caratterizzano le diverse realta' economiche e produttive di un'impresa. I fattori risultanti dall'Analisi in Componenti Principali vengono analizzati in termini di significativita' sia economica sia statistica, al fine di individuare quelli che colgono i diversi aspetti strutturali delle attivita' oggetto dello studio. La Cluster Analysis ha consentito di identificare sei gruppi omogenei di imprese. I principali aspetti strutturali delle imprese considerati nell'analisi sono: - attivita' produttiva; - dimensione della struttura organizzativa. 1.2 Descrizione dei gruppi omogenei. Di seguito vengono riportate le descrizioni di ciascuno dei gruppi omogenei (cluster). Cluster 1 - Terzisti specializzati nella decorazione delle piastrelle. Numerosita': 121. Il cluster e' costituito da imprese la cui forma giuridica e' rappresentata prevalentemente da societa' di capitali (42%) e di persone (28%). La struttura produttiva prevede una superficie media di produzione di 888 mq, di spazi destinati a magazzino, sia interni che esterni, rispettivamente di 386 mq e 287 mq e di uffici con dimensioni medie di 57 mq. Per quanto riguarda il personale il numero medio di addetti e' pari a 13, di cui 11 dipendenti. Si tratta di aziende prevalentemente terziste (in media il 73% dei ricavi), specializzate nella fase della decorazione con serigrafie (50% dei soggetti), della decorazione a mano (49%) e del taglio e smussatura (39%). Le materie prime impiegate nelle lavorazioni sono semilavorati ceramici biscotto e piastrelle, con prodotto finale costituito da monocottura e/o bicottura. Il 37% dei soggetti dichiara di affidare alcune lavorazioni a terze imprese. La dotazione strumentale e' costituita principalmente da telai e macchinari per serigrafia disposti anche in linea. La tipologia di clientela e' costituita essenzialmente da industria (in media il 56% dei ricavi) e artigiani (20%). L'area di mercato va dall'ambito provinciale a quello nazionale. Si tratta di aziende localizzate per il 54% in Emilia Romagna nel distretto di Sassuolo. Custer 2 - Aziende produttrici di laterizi. Numerosita': 90. La realta' economica in esame e' caratterizzata da societa' di capitali (82% dei soggetti). Tali imprese presentano superfici di produzione di 8.328 mq medi e magazzini per 1.171 mq, con ampi spazi all'aperto destinati a magazzino; gli uffici sono di dimensioni medie pari a 165 mq Si tratta di aziende con un numero elevato di addetti, in media 24, di cui 21 dipendenti. Il cluster e' costituito da aziende che lavorano in conto proprio (92% dei ricavi) e che presentano un ciclo produttivo integrato. Le fasi svolte sono: la preparazione dell'impasto (98% dei soggetti), la modellazione per estrusione (76%), l'essiccatura (99%) e la cottura (97%). In produzione e' impiegata un'ampia tipologia di beni strumentali: silos e frantumatori per il trattamento della materia prima, estrusori e laminatoi per la lavorazione dell'impasto, essiccatoi, forni e macchine per la movimentazione interna dei prodotti. L'offerta si compone di: mattoni (forati, pieni e faccia a vista), blocchi portanti, tavelle e tavelloni, elementi per solai, tegole e coppi. Il mercato di sbocco e' costituito principalmente dalle imprese edili (34% dei ricavi) e dal commercio all'ingrosso (34%).Per la commercializzazione dei prodotti si fa ricorso ad agenti non esclusivi (4 in media). Le aziende di tale settore hanno un'area di mercato limitata ad una o piu' regioni. Cluster 3 - Aziende produttrici prevalentemente di ceramica artistica e ad uso ornamentale decorata a mano. Numerosita': 435. La quasi totalita' delle aziende (78% dei soggetti) e' rappresentata da ditte individuali. Sono imprese artigiane con un numero limitato di addetti (in media 2) di cui un dipendente, che dispongono di spazi per la produzione di piccola dimensione (in media 139 mq) e di locali destinati a magazzino di 44 mq. L'attivita' e' svolta prevalentemente in conto proprio (71% dei ricavi) con un ciclo di produzione che prevede le fasi di modellazione a mano (40% dei soggetti), decorazione a mano (90%), smaltatura (54%) e cottura (78%). La gamma offerta e' costituita principalmente da oggetti artistici e ad uso ornamentale (80% dei casi), cui si affianca in misura minore la produzione di articoli di uso domestico (39%) e di vasi (40%). La vendita diretta a privati rappresenta il principale canale di commercializzazione della produzione (30% dei ricavi), seguita dal commercio al dettaglio (28%) e dal commercio all'ingrosso (13%). Sono aziende che operano principalmente su un'area di mercato pluriregionale e nazionale con presenza di export (26% dei casi). Cluster 4 - Aziende di medie dimensioni produttrici di ceramica. Numerosita': 380. Le imprese del cluster sono in prevalenza ditte individuali (63%). La struttura si compone di locali per la produzione con una superficie media di 404 mq e di magazzini interni di 90 mq; i locali adibiti ad ufficio sono di piccola dimensione, in media 16 mq. Il numero medio di addetti e' pari a 4 di cui 3 dipendenti. Si tratta di produttori che operano prevalentemente in conto proprio (67% dei ricavi). Le fasi svolte sono: la preparazione dell'impasto (67% dei casi), la modellazione con stampi e presse (73%), la modellazione a mano (67%), la modellazione con forme di gesso (50%), la smaltatura (44%), la decorazione a mano (47%), l'essiccatura (71%) e la cottura (92%). La gamma offerta comprende prodotti per uso domestico (36% dei soggetti), per uso ornamentale (61%), vasi (36%) e statuette (22%). Coerentemente con la modalita' di svolgimento dell'attivita' la clientela e' costituita dal commercio al dettaglio (24%), dalle imprese artigiane (24%), dal commercio all'ingrosso (16%) e dall'industria (13%). Tali aziende soddisfano un'area di mercato pluriregionale e nazionale con presenza di export (25% dei casi). Cluster 5 - Laboratori artigianali di ceramica decorata a mano con vendita diretta a privati. Numerosita': 229. La realta' in esame e' costituita da ditte individuali (81% dei soggetti) che operano con una struttura organizzativa molto contenuta: si tratta di laboratori con una superficie media di produzione di 119 mq e magazzini di 39 mq; all'attivita' partecipano 2 addetti, di cui 1 dipendente. A caratterizzare tali imprese e' inoltre la presenza di locali di vendita contigui e non al punto produzione per una superficie media di 23 mq. L'attivita' viene svolta in conto proprio (86% dei ricavi). La produzione e' tipicamente artigianale e prevede prevalentemente le seguenti fasi: la modellazione dell'impasto a mano (91%), la smaltatura (91%), la decorazione a mano (96%) e la cottura (100%). La gamma offerta e' ampia e comprende gli oggetti per uso ornamentale ed artistici (93% dei casi), i vasi (80%), gli articoli per uso domestico (69%) e le statuette (45%). La vendita dei prodotti e' rivolta quasi esclusivamente ai privati (67% dei ricavi). Cluster 6 - Aziende di grandi dimensioni produttrici di ceramica. Numerosita': 181. Il cluster in esame e' rappresentato prevalentemente da societa' (73% dei casi). Tali imprese operano con una struttura organizzativa ampia ed articolata: i locali per la produzione presentano una superficie in media di 922 mq e le aree destinate al magazzino all'aperto e al chiuso risultano in media rispettivamente pari a 374 mq e 209 mq; l'attivita' amministrativa e gestionale si svolge in uffici di 44 mq. Per quanto riguarda il personale il numero medio di addetti e' di 14 unita', di cui 11 dipendenti. Si tratta di aziende a ciclo integrato che lavorano in conto proprio (85% dei ricavi). Le principali fasi di produzione sono: modellazione con stampi e presse (66%), smaltatura (75%), decorazione a mano (87%), decorazione con decalcomanie (36%) e cottura (97%). All'interno della gamma offerta prevalgono gli oggetti in ceramica per uso ornamentale ed artistico (77% dei casi), seguiti dai vasi e da oggetti di uso domestico (rispettivamente il 37% ed il 36%). La tipologia di clientela e' rappresentata soprattutto dal commercio all'ingrosso (51% dei ricavi) e dalla grande distribuzione organizzata (26%), con presenza minore del dettaglio (17%). Il 60% dei soggetti promuove la propria attivita' alle fiere del settore. Le aziende di tale gruppo operano sull'intero territorio nazionale e sono anche largamente presenti sul mercato europeo ed extraeuropeo con una incidenza sui ricavi dell'export pari al 62%. La maggior parte di tali imprese si concentra in provincia di Vicenza. 1.3 Definizione della funzione di ricavo. Una volta suddivise le imprese in gruppi omogenei e' necessario determinare, per ciascun gruppo omogeneo, la funzione matematica che meglio si adatta all'andamento dei ricavi delle imprese appartenenti al gruppo in esame. Per determinare tale funzione si e' ricorso alla Regressione Multipla(3). La stima della "funzione di ricavo" e' stata effettuata individuando la relazione tra il ricavo (variabile dipendente) e alcuni dati contabili e strutturali delle imprese (variabili indipendenti). E' opportuno rilevare che prima di definire il modello di regressione si e' proceduto ad effettuare un'analisi sui dati delle imprese per verificare le condizioni di "normalita' economica" nell'esercizio dell'attivita' e per scartare le imprese anomale; cio' si e' reso necessario al fine di evitare possibili distorsioni nella determinazione della "funzione di ricavo". In particolare sono state escluse le imprese che presentano: - (costo del venduto + costo per la produzione di servizi) dichiarato negativo; - costi e spese dichiarati nel quadro M superiori ai ricavi dichiarati. Successivamente e' stato utilizzato un indicatore economico-contabile specifico dell'attivita' in esame: - rendimento per addetto = (ricavi - costo del venduto - costo per la produzione di servizi)/numero addetti(4)/1.000 dove: costo del venduto = esistenze iniziali + acquisti di merci e materie prime - rimanenze finali; numero addetti (ditte individuali) = 1 + numero dirigenti + numero quadri + numero impiegati + numero operai generici + numero operai qualificati e specializzati + numero dipendenti a tempo parziale + numero apprendisti + numero assunti con contratti di formazione e lavoro e/o a termine + numero lavoranti a domicilio + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attivita' prevalentemente nell'impresa + numero collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell'impresa; numero addetti (societa') = numero dirigenti + numero quadri + numero impiegati + numero operai generici + numero operai qualificati e specializzati + numero dipendenti a tempo parziale + numero apprendisti + numero assunti con contratti di formazione e lavoro e/o a termine + numero lavoranti a domicilio + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attivita' prevalentemente nell'impresa + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell'impresa + numero soci con occupazione prevalente nell'impresa + numero amministratori non soci. Per ogni gruppo omogeneo e' stata calcolata la distribuzione ventilica dell'indicatore precedentemente definito e poi sono state selezionate le imprese che presentavano valori dell'indicatore all'interno di un determinato intervallo per costituire il campione di riferimento. Per il rendimento per addetto sono stati scelti i seguenti intervalli: - dall'estremo superiore del 2 ventile all'estremo superiore del 19 ventile, per i cluster 1, e 6; - dall'estremo superiore del 1 ventile all'estremo superiore del 19 ventile, per il cluster 2; - dall'estremo superiore del 3 ventile all'estremo superiore del 19 ventile, per il cluster 3; - dall'estremo superiore del 4 ventile all'estremo superiore del 19 ventile, per il cluster 4; - dall'estremo superiore del 5 ventile all'estremo superiore del 19 ventile, per il cluster 5. Cosi' definito il campione di imprese di riferimento, si e' proceduto alla definizione della "funzione di ricavo" per ciascun gruppo omogeneo. Per la determinazione della "funzione di ricavo" sono state utilizzate sia variabili contabili (quadro M del questionario) sia variabili strutturali. La scelta delle variabili significative e' stata effettuata con il metodo stepwise. Una volta selezionate le variabili, la determinazione della "funzione di ricavo" si e' ottenuta applicando il metodo dei minimi quadrati generalizzati, che consente di controllare l'eventuale presenza di variabilita' legata a fattori dimensionali (eteroschedasticita'). Affinche' il modello di regressione non risentisse degli effetti derivanti da soggetti anomali (outliers), sono stati esclusi tutti coloro che presentavano un valore dei residui (R di Student) al di fuori dell'intervallo compreso tra i valori -2,5 e +2,5. Nella definizione della "funzione di ricavo" si e' tenuto conto anche delle possibili differenze di risultati economici legate al luogo di svolgimento dell'attivita'. A tale scopo si sono utilizzati i risultati di uno studio relativo alla territorialita' del comparto della fabbricazione di prodotti in ceramica(5) che ha avuto come obiettivo la suddivisione del territorio nazionale in aree omogenee in rapporto al: - grado di specializzazione; - grado di concentrazione; - grado di densita' d'impresa. Nella definizione della funzione di ricavo le aree territoriali sono state rappresentate con un insieme di variabili dummy ed e' stata analizzata la loro interazione con la variabile "costo del venduto + costo per la produzione di servizi". Tali variabili hanno prodotto, ove le differenze territoriali non fossero state colte completamente nella Cluster Analysis, valori correttivi da applicare, nella stima del ricavo di riferimento, al coefficiente della variabile "costo del venduto + costo per la produzione di servizi". Nell'allegato 5.A vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti delle "funzioni di ricavo". 2. Applicazione degli studi di settore all'universo dei contribuenti Per la determinazione del ricavo della singola impresa sono previste due fasi: - l'Analisi Discriminante(6); - la stima del ricavo di riferimento. Nell'allegato 5.B vengono riportate le variabili strutturali risultate significative nell'Analisi Discriminante. Non si e' proceduto nel modo standard di operare dell'Analisi Discriminante in cui si attribuisce univocamente un contribuente al gruppo di massima probabilita'; infatti, a parte il caso in cui la distribuzione di probabilita' si concentra totalmente su di un unico gruppo omogeneo, sono considerate sempre le probabilita' di appartenenza a ciascuno dei gruppi omogenei. Per ogni impresa viene determinato il ricavo di riferimento puntuale ed il relativo intervallo di confidenza. Tale ricavo e' dato dalla media dei ricavi di riferimento di ogni gruppo omogeneo, calcolati come somma dei prodotti fra i coefficienti del gruppo stesso e le variabili dell'impresa, ponderata con le relative probabilita' di appartenenza. Anche l'intervallo di confidenza e' ottenuto come media degli intervalli di confidenza al livello del 99,99% per ogni gruppo omogeneo, ponderata con le relative probabilita' di appartenenza. Note (1) L'Analisi in Componenti Principali e' una tecnica statistica che permette di ridurre il numero delle variabili originarie di una matrice di dati quantitativi in un numero inferiore di nuove variabili dette componenti principali tra loro ortogonali (indipendenti, incorrelate) che spieghino il massimo possibile della varianza totale delle variabili originarie, per rendere minima la perdita di informazione; le componenti principali (fattori) sono ottenute come combinazione lineare delle variabili originarie. (2) La Cluster Analysis e' una tecnica statistica che, in base ai fattori dell'analisi in componenti principali, permette di identificare gruppi omogenei di imprese (cluster); in tal modo le imprese che appartengono allo stesso gruppo omogeneo presentano caratteristiche strutturali simili. (3) La Regressione Multipla e' una tecnica statistica che permette di interpolare i dati con un modello statistico-matematico che descrive l'andamento della variabile dipendente in funzione di una serie di variabili indipendenti relativamente alla loro significativita' statistica. (4) Le frequenze relative ai dipendenti sono state normalizzate all'anno in base alle giornate retribuite. (5) I criteri e le conclusioni dello studio sono riportati nell'apposito decreto ministeriale. (6) L'Analisi Discriminante e' una tecnica che consente di associare ogni impresa ad uno dei gruppi omogenei individuati per la sua attivita', attraverso la definizione di una probabilita' di appartenenza ad ognuno dei gruppi stessi.
Allegato 5A VARIABILE E COEFFICIENTI DELLE FUNZIONI DI RICAVO ----> Vedere allegato da pag. 38 a pag. 39 del S.O. <----
Allegato 5.B VARIABILI DELL'ANALISI DISCRIMINANTE Quadro Dati Anagrafici: Attivita' esercitata: Artigiano Quadro A: Numero delle giornate retribuite per i dirigenti. Numero delle giornate retribuite per i quadri. Numero delle giornate retribuite per gli impiegati. Numero delle giornate retribuite per gli operai generici. Numero delle giornate retribuite per gli operai qualificati e specializzati. Numero delle giornate retribuite per i dipendenti a tempo parziale. Numero delle giornate retribuite per gli apprendisti. Numero delle giornate retribuite per gli assunti con formazione e lavoro e/o a termine. Numero delle giornate retribuite per i lavoranti a domicilio. Quadro B: Potenza installata (Kw). Mq dei locali destinati alla produzione. Mq dei locali destinati a magazzino. Mq dei locali destinati ad esposizione. Mq dei locali destinati alla vendita. Quadro E: Tipologia di clientela: industria. Tipologia di clientela: artigiani. Tipologia di clientela: imprese edili. Tipologia di clientela: grande distribuzione. Tipologia di clientela: distribuzione organizzata. Tipologia di clientela: commercio all'ingrosso. Tipologia di clientela: privati. Export (U.E., extra U.E.) Quadro G: Materie prime e semilavorati: argilla (quintali). Materie prime e semilavorati: caolino (kg.). Materie prime e semilavorati: semilavorati ceramici biscotto (kg). Materie prime e semilavorati: semilavorati ceramici biscotto (mq). Materie prime e semilavorati: semilavorati ceramici piastrelle (mq). Materie prime e semilavorati: telai per serigrafia (numero). Fasi di lavorazione: preparazione impasto. Fasi di lavorazione: modellazione forme di gesso. Fasi di lavorazione: modellazione realizzata a mano. Fasi di lavorazione: modellazione per estrusione. Fasi di lavorazione: modellazione con stampi e presse. Fasi di lavorazione: decorazione realizzata a mano. Fasi di lavorazione: decorazione con serigrafie. Fasi di lavorazione: essiccatura. Fasi di lavorazione: smaltatura. Fasi di lavorazione: cottura. Fasi di lavorazione: taglio e smussatura. Fasi di lavorazione: lucidatura e levigatura. Prodotti ottenuti: monocottura (mq) 1a scelta. Prodotti ottenuti: bicottura (mq) 1a scelta. Prodotti ottenuti: cotto rustico per pavimentazione (mq) 1a scelta. Prodotti ottenuti: tavelle e tavelloni (mq). Prodotti ottenuti: tegole e coppi (mq). Prodotti ottenuti: vasi (kg.). Prodotti ottenuti: vasi (numero). Prodotti ottenuti: articoli di uso domestico (kg.). Prodotti ottenuti: articoli di uso domestico (numero). Prodotti ottenuti: articoli ornamentali e artistici (kg.). Prodotti ottenuti: articoli ornamentali e artistici (numero). Prodotti ottenuti: statuette (kg.). Prodotti ottenuti: statuette (numero) Quadro I: Numero di essiccatoi. Numero di macchinari per smaltatura in linea. Numero di macchinari per serigrafia in linea. Numero di laminatoi. Numero di estrusori. Numero di macchine automatiche per movimentazione interna. Quadro N: Potenza installata (Kw). Mq dei locali destinati alla vendita. |
| Allegato 6 SD21U NOTA TECNICA E METODOLOGICA 1. Criteri per la costruzione dello studio di settore Di seguito vengono esposti i criteri seguiti per la costruzione dello studio di settore. Oggetto dello studio sono le attivita' economiche rispondenti ai codici ISTAT: - 33.40.1 - Fabbricazione di armature per occhiali di qualsiasi tipo; montatura in serie di occhiali comuni; - 33.40.2 - Confezionamento ed apprestamento di occhiali da vista e lenti a contatto. La finalita' perseguita e' di determinare un "ricavo potenziale" tenendo conto non solo di variabili contabili, ma anche di variabili strutturali in grado di determinare il risultato di un'impresa. A tale scopo, nell'ambito dello studio, vanno individuate le relazioni tra le variabili contabili e le variabili strutturali, per analizzare i possibili processi produttivi e i diversi modelli organizzativi impiegati nell'espletamento dell'attivita'. Al fine di conoscere le informazioni relative alle strutture produttive in oggetto si e' progettato ed inviato ai contribuenti interessati un questionario per rilevare tali informazioni (il codice del questionario relativo allo studio in oggetto e' SD21). Il numero dei questionari inviati e' stato pari a 1.730. I questionari restituiti sono stati 1.167, pari al 67,5% degli inviati. Sui questionari sono state condotte analisi statistiche per rilevare la completezza, la correttezza e la coerenza delle informazioni in essi contenute. Tali analisi hanno comportato, ai fini della definizione dello studio, lo scarto di 395 questionari, pari al 33,8% dei questionari rientrati. I principali motivi di scarto sono stati: - presenza di attivita' secondarie con un'incidenza sui ricavi complessivi superiore al 20%, ad eccezione di attivita' quali la commercializzazione diretta di prodotti finiti; - quadro B del questionario (unita' locali) non compilato; - compilazione di piu' quadri B; - quadro E del questionario (produzione e commercializzazione) non compilato; - quadro G del questionario (elementi specifici dell'attivita') non compilato; - quadro M del questionario (elementi contabili) non compilato; - compilazione di piu' quadri N (punti destinati all'esercizio esclusivo della vendita al dettaglio); - non compilazione delle superfici dei locali destinati alla produzione presenti nel quadro B del questionario; - errata compilazione delle percentuali relative alle modalita' di produzione in conto proprio/conto terzi e commercializzazione (quadro E del questionario); - errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia di clientela (quadro E del questionario); - ricavi dichiarati maggiori di 10 miliardi di lire; - incongruenze fra i dati strutturali e i dati contabili contenuti nel questionario. A seguito degli scarti effettuati, il numero dei questionari oggetto delle successive analisi e' risultato pari a 772. 1.1 Identificazione del gruppi omogenei Per segmentare le imprese oggetto dell'analisi in gruppi omogenei sulla base degli aspetti strutturali, si e' ritenuta appropriata una strategia di analisi che combina due tecniche statistiche: - una tecnica basata su un approccio di tipo multivariato, che si e' configurata come un'analisi fattoriale del tipo Analyse des donne'es e nella fattispecie come un'Analisi in Componenti Principali(1); - un procedimento di Cluster Analysis(1). L'utilizzo combinato delle due tecniche e' preferibile rispetto a un'applicazione diretta delle tecniche di clustering. In effetti, tanto maggiore e' il numero di variabili su cui effettuare il procedimento di classificazione, tanto piu' complessa e meno precisa risulta l'operazione di clustering. Per limitare l'impatto di tale problematica, la classificazione dei contribuenti e' stata effettuata a partire dai risultati dell'analisi fattoriale, basandosi quindi su un numero ridotto di variabili (i fattori) che consentono, comunque, di mantenere il massimo delle informazioni originarie. In un procedimento di clustering di tipo multidimensionale, quale quello adottato, l'omogeneita' dei gruppi deve essere interpretata, non tanto in rapporto alle caratteristiche delle singole variabili, quanto in funzione delle principali interrelazioni esistenti tra le variabili esaminate che contraddistinguono il gruppo stesso e che concorrono a definirne il profilo. Le variabili prese in esame nell'Analisi in Componenti Principali sono quelle presenti in tutti i quadri di cui si compone il questionario ad eccezione del quadro M che contiene i dati contabili presenti nella dichiarazione dei redditi. Tale scelta nasce dall'esigenza di caratterizzare le imprese in base ai possibili modelli organizzativi, alle diverse tipologie di clientela, all'area di mercato, alle diverse modalita' di espletamento dell'attivita' (materie prime, tipo di prodotto, fasi del ciclo produttivo), etc.; tale caratterizzazione e' possibile solo utilizzando le informazioni relative alle strutture operative, al mercato di riferimento e a tutti quegli elementi specifici che caratterizzano le diverse realta' economiche e produttive di un'impresa. I fattori risultanti dall'Analisi in Componenti Principali vengono analizzati in termini di significativita' sia economica sia statistica, al fine di individuare quelli che colgono i diversi aspetti strutturali delle attivita' oggetto dello studio. La Cluster Analysis ha consentito di identificare tre gruppi omogenei di imprese. I principali aspetti strutturali delle imprese considerati nell'analisi sono: - tipologia di attivita'; - modalita' organizzativa; - dimensione ed articolazione della struttura. 1.2 Descrizione dei gruppi omogenei Di seguito vengono riportate le descrizioni di ciascuno dei gruppi omogenei (cluster). Cluster 1 - Imprese terziste di piccole dimensioni. Numerosita': 287. Il gruppo e' composto da imprese di piccole dimensioni che operano in forma di ditta individuale (62%) o di societa' di persone (33%), nel 90% dei casi come imprese artigiane. Alla produzione sono destinati spazi non molto ampi (55 mq in media). Raro, inoltre, l'utilizzo di spazi destinati a magazzino, rilevati solo nel 28% delle imprese con un valore medio di 24 mq, e ad ufficio (nel 31% con 19 mq medi). Gli addetti impegnati nell'attivita' sono mediamente 3. La produzione e' realizzata quasi esclusivamente in conto terzi, con una quota pari al 96% dei ricavi complessivi. Il 48% delle imprese ha un numero di committenti compreso tra 2 e 5 e nel 15% si tratta di imprese monocliente. Le attivita' di piu' frequente realizzazione tra queste imprese consistono nel montaggio (59% dei casi), nella lavorazione di metalli in filo e bobina, nell'esecuzione di trattamenti superficiali sulle montature e nel taglio e calibratura delle lenti. In quest'ambito, si occupano in particolare di saldatura, di trattamenti superficiali e, soprattutto, di montaggio finale; sono proprio le postazioni di assemblaggio la dotazione di beni strumentali piu' diffusa. Coerentemente allo svolgimento dell'attivita' in forma di terzista, la tipologia di clientela e' rappresentata dal mercato business to business: industria e artigiani ne costituiscono la quasi totalita' con una percentuale media sui ricavi del 92%. L'area di mercato e' prevalentemente locale e geograficamente concentrata nel distretto dell'occhialeria: per il 93% le imprese appartenenti al cluster sono localizzate nelle province di Belluno e Treviso. Cluster 2 - Laboratori ottici. Numerosita': 278. Il cluster e' composto da piccole imprese specializzate nella realizzazione delle lavorazioni direttamente rivolte al cliente finale. La modesta dimensione si riflette, prima di tutto, nella figura giuridica delle imprese che sono, per quasi 3/4, ditte individuali. Le superfici destinate alla produzione sono esigue (29 mq in media); ad esse si affianca, in 4 casi su 10, un magazzino di 19 mq medi. E invece una caratteristica esclusiva del cluster la frequente presenza di superfici destinate alla vendita, in media 29 mq, prevalentemente in spazi contigui a quelli produttivi. Quasi assente il personale dipendente. Accanto all'attivita' produttiva (per il 48% in conto proprio) e' presente quella di vendita confermata dall'indicazione di una quota di ricavi pari al 46% derivante dalla commercializzazione di prodotti acquistati da altre imprese. Dal punto di vista strettamente produttivo, questi operatori presentano una specializzazione marcata sul complesso di attivita' che riguardano le lavorazioni delle lenti ed il loro successivo montaggio: nell'87% dei casi viene realizzato il taglio e calibratura delle lenti e nel 94% il montaggio delle lenti; il 26%, inoltre, indica anche la realizzazione di trattamenti superficiali delle stesse. La clientela prevalente e' costituita da clienti finali (privati con una percentuale media sui ricavi del 75%) e da commercianti al dettaglio (14%). L'area di mercato sulla quale operano queste imprese e' comunale e/o provinciale. Cluster 3 - Produttrici di occhiali completi e componenti, prevalentemente in conto terzi. Numerosita': 128. Appartengono al cluster imprese di medio-grande dimensione, strutturate, che svolgono prevalentemente la loro attivita' in conto terzi. La figura giuridica nettamente prevalente e' quella societaria: il 59% delle imprese opera come societa' di persone e il 16% come societa' di capitali. Sempre diffusa, comunque, la modalita' artigianale di svolgimento dell'attivita' (indicata dal 75% dei soggetti appartenenti al cluster). Le superfici destinate allo svolgimento dell'attivita' sono di buona dimensione. In media sono 161 i mq destinati all'attivita' strettamente produttiva, 18 mq quelli dedicati ad ufficio e 19 mq vengono destinati a magazzino. Il personale dipendente, che raggiunge in media le 7 unita', e' composto in prevalenza da operai generici e specializzati. Nella meta' dei casi, inoltre, le imprese appartenenti al cluster ricorrono ad apprendisti. La produzione e' realizzata prevalentemente in conto terzi con una percentuale media sui ricavi del 75%; il numero di committenti, tuttavia, e' ampio: solo l'11% delle imprese e' monocliente e ben il 50% ne dichiara piu' di 5. I prodotti ottenuti sono sia occhiali da vista e da sole che componenti e minuteria. Le lavorazioni prevalentemente svolte, infatti, riguardano sia i metalli in filo e bobina (indicato dall'80% dei soggetti) che il montaggio degli occhiali (70%). Le fasi del ciclo produttivo maggiormente presenti sono la saldatura (90%), il montaggio finale (59%) ed il successivo controllo qualita' (66%). Per la realizzazione di queste attivita' le imprese appartenenti al cluster dispongono di una dotazione strumentale che comprende in media 4 postazioni di assemblaggio, 7 saldatrici ed una tranciatrice/pressa e burattatrice. Il principale sbocco di queste imprese e' rappresentato dall'industria (con una percentuale media sui ricavi del 53%) e dagli artigiani (22%) e la quota di produzione realizzata in conto proprio e' rivolta verso intermediari commerciali (ingrosso 19% e grande distribuzione 5%). La quota di export costituisce in media il 16% dei ricavi. L'area di mercato e' mediamente piu' ampia rispetto agli altri cluster ed arriva a coprire l'intero territorio nazionale; le esportazioni sono destinate sia all'interno che all'esterno dell'Unione Europea. 1.3 Definizione della funzione di ricavo. Una volta suddivise le imprese in gruppi omogenei e' necessario determinare, per ciascun gruppo omogeneo, la funzione matematica che meglio si adatta all'andamento dei ricavi delle imprese appartenenti al gruppo in esame. Per determinare tale funzione si e' ricorso alla Regressione Multipla(3). La stima della "funzione di ricavo" e' stata effettuata individuando la relazione tra il ricavo (variabile dipendente) e alcuni dati contabili e strutturali delle imprese (variabili indipendenti). E' opportuno rilevare che prima di definire il modello di regressione si e' proceduto ad effettuare un'analisi sui dati delle imprese per verificare le condizioni di "normalita' economica" nell'esercizio dell'attivita' e per scartare le imprese anomale; cio' si e' reso necessario al fine di evitare possibili distorsioni nella determinazione della "funzione di ricavo". In particolare sono state escluse le imprese che presentano: - (costo del venduto + costo per la produzione di servizi) dichiarato negativo; - costi e spese dichiarati nel quadro M superiori ai ricavi dichiarati. Successivamente e' stato utilizzato l'indicatore economico-contabile specifico dell'attivita' in esame: - rendimento per addetto = (ricavi - costo del venduto - costo per la produzione di servizi)/numero addetti(4)/1.000; dove: costo del venduto = esistenze iniziali + acquisti di merci e materie prime - rimanenze finali; numero addetti (ditte individuali) = 1 + numero dirigenti + numero quadri + numero impiegati + numero operai generici + numero operai qualificati e specializzati + numero dipendenti a tempo parziale + numero apprendisti + numero assunti con contratti di formazione e lavoro o a termine + numero lavoranti a domicilio + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attivita' prevalentemente nell'impresa + numero collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale + numero associati in partecipazione che prevalentemente nell'impresa; numero addetti (societa') = numero dirigenti + numero quadri + numero impiegati + numero operai generici + numero operai qualificati e specializzati + numero dipendenti a tempo parziale + numero apprendisti + numero assunti con contratti di formazione e lavoro o a termine + numero lavoranti a domicilio + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attivita' prevalentemente nell'impresa + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell'impresa + numero soci con occupazione prevalente nell'impresa + numero amministratori non soci. Per ogni gruppo omogeneo e' stata calcolata la distribuzione ventilica dell'indicatore precedentemente definito e poi sono state selezionate le imprese che presentavano valori dell'indicatore all'interno di un determinato intervallo per costituire il campione di riferimento. Per il rendimento per addetto sono stati scelti i seguenti intervalli: - per il cluster 1, dall'estremo superiore del 5 ventile all'estremo superiore del 19 ventile; - per il cluster 2, dall'estremo superiore del 4 ventile all'estremo superiore del 19 ventile; - per il cluster 3, dall'estremo superiore del 3 ventile all'estremo superiore del 19 ventile. Cosi' definito il campione di imprese di riferimento, si e' proceduto alla definizione della "funzione di ricavo" per ciascun gruppo omogeneo. Per la determinazione della "funzione di ricavo" sono state utilizzate sia variabili contabili (quadro M del questionario) sia variabili strutturali. La scelta delle variabili significative e' stata effettuata con il metodo stepwise. Una volta selezionate le variabili, la determinazione della "funzione di ricavo" si e' ottenuta applicando il metodo dei minimi quadrati generalizzati, che consente di controllare l'eventuale presenza di variabilita' legata a fattori dimensionali (eteroschedasticita'). Affinche' il modello di regressione non risentisse degli effetti derivanti da soggetti anomali (outliers), sono stati esclusi tutti coloro che presentavano un valore dei residui (R di Student) al di fuori dell'intervallo compreso tra i valori -2,5 e +2,5. Nella definizione della "funzione di ricavo" si e' tenuto conto anche delle possibili differenze di risultati economici legate al luogo di svolgimento dell'attivita'. A tale scopo si sono utilizzati i risultati di uno studio relativo alla territorialita' specifica del comparto della fabbricazione di strumenti ottici e di attrezzature fotografiche(5) che ha avuto come obiettivo la suddivisione del territorio nazionale in aree omogenee in rapporto al: - grado di specializzazione; - grado di concentrazione; - grado di densita' imprenditoriale. Nella definizione della funzione di ricavo le aree territoriali sono state rappresentate con un insieme di variabili dummy ed e' stata analizzata la loro interazione con la variabile "valore dei beni strumentali". Tali variabili hanno prodotto, ove le differenze territoriali non fossero state colte completamente nella Cluster Analysis, valori correttivi da applicare, nella stima del ricavo di riferimento, al coefficiente della variabile "valore dei beni strumentali". Nell'allegato 6.A vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti delle "funzioni di ricavo". 2. Applicazione degli studi di settore all'universo dei contribuenti Per la determinazione del ricavo della singola impresa sono previste due fasi: - l'Analisi Discriminante(6); - la stima del ricavo di riferimento. Nell'allegato 6.B vengono riportate le variabili strutturali risultate significative nell'Analisi Discriminante. Non si e' proceduto nel modo standard di operare dell'Analisi Discriminante in cui si attribuisce univocamente un contribuente al gruppo di massima probabilita'; infatti, a parte il caso in cui la distribuzione di probabilita' si concentra totalmente su di un unico gruppo omogeneo, sono considerate sempre le probabilita' di appartenenza a ciascuno dei gruppi omogenei. Per ogni impresa viene determinato il ricavo di riferimento puntuale ed il relativo intervallo di confidenza. Tale ricavo e' dato dalla media dei ricavi di riferimento di ogni gruppo omogeneo, calcolati come somma dei prodotti fra i coefficienti del gruppo stesso e le variabili dell'impresa, ponderata con le relative probabilita' di appartenenza. Anche l'intervallo di confidenza e' ottenuto come media degli intervalli di confidenza al livello del 99,99% per ogni gruppo omogeneo, ponderata con le relative probabilita' di appartenenza. Note (1) L'Analisi in Componenti Principali e' una tecnica statistica che permette di ridurre il numero delle variabili originarie di una matrice di dati quantitativi in un numero inferiore di nuove variabili dette componenti principali tra loro ortogonali (indipendenti, incorrelate) che spieghino il massimo possibile della varianza totale delle variabili originarie, per rendere minima la perdita di informazione; le componenti principali (fattori) sono ottenute come combinazione lineare delle variabili originarie. (2) La Cluster Analysis e' una tecnica statistica che, in base ai fattori dell'analisi in componenti principali, permette di identificare gruppi omogenei di imprese (cluster); in tal modo le imprese che appartengono allo stesso gruppo omogeneo presentano caratteristiche strutturali simili. (3) La Regressione Multipla e' una tecnica statistica che permette di interpolare i dati con un modello statistico-matematico che descrive l'andamento della variabile dipendente in funzione di una serie di variabili indipendenti relativamente alla loro significativita' statistica. (4) Le frequenze relative ai dipendenti sono state normalizzate all'anno in base alle giornate retribuite. (5) I criteri e le conclusioni dello studio sono riportati nell'apposito decreto ministeriale. (6) L'Analisi Discriminante e' una tecnica che consente di associare ogni impresa ad uno dei gruppi omogenei individuati per la sua attivita', attraverso la definizione di una probabilita' di appartenenza ad ognuno dei gruppi stessi.
ALLEGATO 6A VARIABILI E COEFFICIENTI DELLE FUNZIONI DI RICAVO ----> Vedere allegato a pag. 44 del S.O. <----
Allegato 6.B VARIABILI DELL'ANALISI DISCRIMINANTE Quadro B: Mq locali destinati alla vendita relativi alle Unita' locali contigui alla produzione. Quadro E: Produzione conto terzi. Numero di committenti. Lavorazione affidata a terzi: Italia. Lavorazione affidata a terzi: U.E. Lavorazione affidata a terzi: extra U.E. Agenti e rappresentanti esclusivi. Agenti e rappresentanti non esclusivi. Area di mercato nazionale. Tipologia di clientela: industria. Tipologia di clientela: artigiani. Tipologia di clientela: commercio all'ingrosso. Tipologia di clientela: commercio al dettaglio. Tipologia di clientela: privati. Export (U.E., extra U.E.). Quadro G: Tipo di lavorazione: lavorazione metalli in filo e bobina. Tipo di lavorazione: lavorazione metalli in lastra. Tipo di lavorazione: fabbricazione minuteria metallica. Tipo di lavorazioni: lavorazione delle lenti (taglio e calibratura). Fasi della lavorazione: martellatura. Fasi della lavorazione: montaggio finale. Fasi della lavorazione: controllo qualita'. Prodotti ottenuti: aste. Prodotti ottenuti: anime. Prodotti ottenuti: cerniere. Prodotti ottenuti: musi. Prodotti ottenuti: cerchi. Prodotti ottenuti: nasi. Quadro I: Numero Tranciatrici/Presse. Numero Pantografi. Numero Torni. Numero Saldatrici. Numero Postazioni di assemblaggio. Quadro N: Mq locali destinati alla vendita relativi ai punti destinati all'esercizio esclusivo della vendita al dettaglio. |
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