Gazzetta n. 21 del 27 gennaio 2000 (vai al sommario)
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 21 gennaio 2000
Dichiarazione dello stato di emergenza in ordine alla situazione determinatasi nel settore della depurazione delle acque reflue urbane della citta' di Milano, ai sensi dell'art. 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225.

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Visto che le acque reflue della citta' di Milano sono scaricate senza alcuna forma di depurazione nel sistema di acque superficiali Lambro-Olona affluenti del fiume Po, condizionando negativamente la qualita' di quest'ultimo;
Atteso che l'inquinamento delle acque del sistema Lambro-Olona concorre per oltre il 20% al carico di nutrienti di origine eutrofica versato dal Po nelle acque costiere adriatiche;
Atteso che le misure poste in essere per consentire la realizzazione del sistema di depurazione delle acque reflue urbane della citta' di Milano non hanno prodotto significativi risultati e che continua l'immissione d'ingenti quantitativi di inquinanti nei corsi d'acqua superficiali, afferenti al suddetto sistema e da questo derivati anche per uso irriguo;
Considerato che la Commissione europea in data 6 gennaio 2000 ha comunicato la decisione di inviare al Governo italiano il parere motivato per l'inosservanza della direttiva 91/271/CEE relativamente al trattamento delle acque reflue urbane della citta' di Milano che scaricano nel bacino dei fiumi Lambro-Olona, affluenti del Po, contribuendo in modo significativo allo stato di inquinamento del fiume e della costa adriatica;
Vista la nota del 18 gennaio del sindaco di Milano nella quale si evidenzia che l'impegno e gli sforzi dell'amministrazione comunale non sono sufficienti a consentire la realizzazione entro il 31 dicembre 2000 cosi' come previsto dal decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, sulla tutela delle acque dall'inquinamento del sistema depurativo della citta' di Milano basato sui tre impianti di Milano-Est (Peschiera Borromeo), Milano-Nosedo e Milano-Sud;
Considerato che, in assenza dell'adozione di interventi urgenti per la realizzazione dei tre impianti citati e non essendo possibile sospendere l'esercizio di attivita' che comportano l'immissione di sostanze inquinanti nel sistema ricettore degli scarichi della citta' di Milano, si verrebbe ad accentuare il gia' rilevante inquinamento delle acque superficiali del bacino idrico del sistema Lambro-Po con gravi pregiudizi ambientali e sanitari;
Vista la nota del presidente della regione Lombardia del 19 gennaio 2000 con la quale si esprime l'assenso all'adozione di misure urgenti per fronteggiare lo stato di emergenza relativo alla depurazione delle acque reflue della citta' di Milano;
Visto l'art. 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata nella riunione del 21 gennaio 2000;
Decreta:
Ai sensi dell'art. 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225 e sulla base delle motivazioni di cui in premessa e' dichiarato, fino al 30 aprile 2001, lo stato di emergenza per la situazione determinatasi nel settore della depurazione delle acque reflue urbane della citta' di Milano.
Roma, 21 gennaio 2000

Il Presidente
del Consiglio dei Ministri
D'Alema
Il Ministro dell'interno delegato per il coordinamento
della protezione civile
Bianco
 
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